5coinquilini

giovedì, giugno 29, 2006

VANZA CHIAMA LA CITAZIONE RISPONDE 14

Bene. L'ultima citazione ha ottenuto successo al contrario delle altre. E comunque qui tutti sanno che Poe mi accompagna da sempre insieme al suo amico Charles e a quell'altro che avrebbe fatto anche un piacere all'umanità a non morir così presto. Ma comunque. Mi chiedo: c'è un libro che vuoi citare questa volta?E non mi viene la risposta subito. Ci ho dovuto pensare. Quindi miei cari arrivo alla fine delle mie energie letterarie. Forse l'estate porterà consiglio e mi vien facile citarvi quei due o tre autori americani di ultima generazione ma mi trattengo e vi butto addosso la mia vecchiaia. Vorrei essere come lui, a Cuba, seduto ad un bar a bere con la camicia di lino sudata e l'aria da grande scrittore. Ma oggi al massimo assomiglio a Massimo Ciavarro in Sapore di sale atto primo con calzoncini e maglietta bianca e ovvio le infradito. Avessi la Ferrari accanto sarei felice anche di essere tarro come Massimo Ciavarro.

"Ormai era buio come diventa buio in fretta quando tramonta il sole in settembre. Il vecchio si stese sul legno consunto della prua e si riposò più che potè. Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide e sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani."Anche il pesce è nostro amico" disse ad alta voce. "Non ho mai visto e non ho mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercar di uccidere le stelle".Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercar di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercar di uccidere il sole. Siamo nati fortunati, pensò.Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà cibo, pensò. Ma sono degno di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercar di uccidere il sole o la luna o le stelle. Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli."
-E. Hemingway- [Il Vecchio E Il Mare]

Nota a margine: la prima volta che lessi questo libro avevo 12 anni. Lo trovai di una noia assoluta. Riletto a 18 mi chiesi come avevo fatto a giudicarlo a quel modo. Tutto per dire che esistono età per libri precisi e che se letti troppo presto portano giudizi non corretti. Per questo ho libri riservati alla mia vecchiaia che spero comunque di non trascorrere in una spiaggia a Forte dei Marmi.

martedì, giugno 27, 2006

IL VASO E' IL NUMERO 1, TUTTI GLI ALTRI SON NESSUNO


Si è concluso il sondaggio sul vero capo della casa.L'era dei cani di legno è tramontata senza mai cominciare. Ora il capo è il vaso olandese. Un applauso. Ecco la classifica: al primo posto il vaso olandese con il 34% dei voti, secondo posto per manuelito il cane ingrugnito con il 29% e terzo posto per l'architetto Paolo con il 18%. La zitella piagnucolona che sarei poi io con l'11%, l'emigrante metal Tyler con il 5% e il ragazzo problematico fuori sede Carlo il 3%. Ecco i vincitori durante la premiazione. L'architetto troppo affranto ha deciso di non presentarsi e ha mandato i suoi occhialini di scorta.
Ecco Manuelito che si consola con una bevuta disperata dopo la cerimonia. Ci teneva veramente tanto alla vittoria. Il povero cane ingrugnito viene anche sbeffeggiato dal suo rivale storico, il tucano brasiliano, che non gli risparmia insulti e beccate sulla testa per deriderlo.
Intanto il vaso olandese gonfio della sua vittoria, festeggia con i suoi nuovi scagnozzi che lo aiuteranno nella gestione del suo mandato. Per chi non l'avesse capito sono un porta sale e un porta pepe. Concorrono anche loro al concorso "l'oggetto più orribile regalato da mia madre". Pare stiano per vincere loro ma la concorrenza della piastrella di ceramica è agguerrita e spietata.
Non so se si vede o se l'avete notato ma Manuelito ha una zampa rotta. Oggi non ci sembra il caso di raccontare questa storia, lo faremo in un altro giorno. Oggi dobbiamo solo dire: massimo rispetto al vaso olandese.



domenica, giugno 25, 2006

LA NOTTE VOLA

La notte bianca è saltata per tutti quelli che avevano deciso di parteciparvi. In realtà per osmosi è saltata anche la mia serata in casa a guardare film.
Si perchè a Milano dopo settimane di caldazza estrema ha ben deciso di piovere a dirotto l'unica sera in cui la gente si riversa a fiumi per strada. Alle 8 comincia a tirare vento, forte fortissimo. Al riparo chiudo le finestre per non far sbattere tutto e dentro casa ci sono 250 gradi. Fortuna che dopo un pò si calma il vento e si può riaprire. Poi comincia a piovere e ritiro quelle centinaia di cose stipate nel mini balcone. Bordello in soggiorno per la gioia dell'architetto che ha rinunciato alla notte di festa ancora prima che cominciasse. La sua simpatica ragazza incazzata è uscita alle 9 con le sue amiche. Brava.
Io e il giovane dentro decidiamo per i film. Prepariamo un cospicuo beveraggio che comprende birra fresca (rarità ultimamente) e amaro montenegro regalato dal papà di Paolo in una non precisa occasione. Alle 11 arrivano fradici Marchino e Vanza. Ovvio che si buttano sulla birra fresca. Io e l'architet stavamo guardando Lolita per l'ennesima volta ma i due non apprezzano la nostra scelta e a metà film ci costringono a cambiare. Paolo è normale che sia straincazzato. Ha litigato con la tipa, se ne vuole stare in pace e gli piombano sti due in casa, vuole bere la sua birra e questi la finiscono in tre minuti, gli stoppano a metà il film. Vabbè poche proteste e poi si calma anche lui e si butta sull'amaro.
Allora ci siamo guardati Fight Club anche questo per l'ennesima volta. E' sconvolgente quanto Luca sappia a memoria questo film. In generale è sconvolgente la sua memoria, che si ricorda quasi tutti i libri che ha letto e i film che ha visto. A volte per scegliere le sue citazioni, gli viene in mente un argomento e poi prende il libro a quel punto esatto ricordandosi dove era il pezzo che voleva. Io lo trovo sconvolgente visto che a volte faccio fatica a ricordarmi anche la trama. Dei migliori si ricorda anche pagine a memoria. Bradbury lo avrebbe scelto come Dio del mondo moderno. Ora gli tocca essere il capo dei pirla.
E dopo fight club e mezza bottiglia di montenegro che finisce nel nostro stomaco, Paolo rivorrebbe Lolita ma Vanzetti pesca una cassetta lasciata da Carlo di Fritz Lang, M il mostro di Dusseldorf. Inutile spiegare quanto sia inquietante questo film. Da ubriachi poi. E inutile spiegare che ovvio io ho una paura terribile dei film in bianco e nero in generale e degli horror di qualsiasi tipo. Anche quelli scadenti e schizza sangue ovunque o quelli che non dovrebbero essere horror ma che per un paio di scene finiscono per esserlo. Odio Fritz Lang perchè è il regista preferito di mio fratello che mi ha fatto vedere a ripetizione tutti i suoi film e le sue inquietudini. E stasera mi tocca rivederle.
Finito il film è finita la birra e la bottiglia di amaro che in 4 per me è una grande impresa. A stomaco vuoto per me e l'architetto causa mancanza di cibo in casa e assoluta non voglia di uscire a comprare qualcosa, che poi giusto il take away cinese ci potevamo permettere. Ma che palle ha detto l'architetto alla prospettiva di mangiare quel cibo.
E alle 3 sono nel letto a tentare di dormire. Marchino dorme in camera con Paolo e Luca con me che Sara non torna. Tyler per la cronaca è emigrato sul lago di Como ospite d'onore di una festa in mega villa.Vanza in pieno attacco da logorrea alcolica pensa bene di stordirmi il cervello con tutti i suoi presunti problemi o pensieri per quasi un'ora fino a quando l'architetto in mutande si precipita in camera e grida: "Basta! Stai zitto!" Io quasi mi stavo addormentando perchè ormai alla voce del Vanza non ci facevo più neanche caso. Vanza che per fortuna sua si addormenta in tre secondi, dopo la sgridata di Paolo si sdraia e si mette a dormire. Vestito, con i vestiti che prima erano zuppi di pioggia, senza tirare indietro il lenzuolo. Cerco di fargli capire che gli conviene almeno togliersi i pantaloni o la maglietta, che gli conviene mettersi sotto il lenzuolo. Ma provate voi a spostare un corpo di un ragazzo di 23 anni alto 1.75 mentre ubriaco non si muove di un millimetro e sembra praticamente morto. Ha anche le scarpe. Ma sono stanca e mezza ubriaca pure io e allora arrangiati. Io ho il mio bel pigiamino e il lenzuolino sul pancino e buonanotte.
Chiaro che stamattina Luca si sia alzato raffreddato, che abbia dormito malissimo, che abbia un mal di testa allucinante e che senza spiegazioni abbia lasciato la casa alle 8 per fare ritorno al suo lettino e magari farsi una bella doccia.
Sulla giornata di oggi direi da dimenticare.

sabato, giugno 24, 2006

BE YOURSELF NO MATTER WHAT THEY SAY

W Sting. Un mito, più di 50 anni e un gran concerto in Piazza Duomo di un'ora e trenta.
Ieri pomeriggio mi chiama mio padre e mi dice che mia zia, cioè sua sorella di anni 34 vuole venire al concerto e che quindi prima passerà da casa mia per fermarsi a cena. Lei e il suo nuovo compagno. Che io ho visto una sola volta e distrattamente. Il programma è che li passa a prendere Luca, così vengono con una sola macchina, poi si fermano qui e poi andiamo tutti al concerto. Non è che io abbia tutta questa voglia. Ho lavorato tanto, sono stanca, devo studiare, voglio riposarmi. E per di più nessuno mi ha chiesto niente di questo programma della serata organizzato a mia insaputa. Ma comunque accetto anche perchè pare non possa fare altrimenti.
Devo cucinare e io non so cucinare. Ma proprio niente. E in casa non c'è nessuno che possa aiutarmi. Così esco sul pianerottolo e prego perchè ci sia la Cesi nella porta accanto. La vicina che chiunque sognerebbe di avere. Mi apre e gli dico se può darmi una mano. Inutile dire che entro 3 minuti la Cesi si era già fiondata nella cucina a preparare, lei e Deni il bambino di 3 anni che vive nella porta accanto e al quale lei fa da tata. Lei cucina e io sto con Deni. La Cesi è stata chiara ha detto:"ti aiuto se non metti piede in cucina". Io ovvio, dico: "si si". La Cesi ci spedisce al supermercato a comprare delle cose e mentre facciamo la spesa Deni mi insegna tutte le parolacce in albanese che ha imparato da suo cugino. Terribili. Tre anni e parla correttamente la lingua dei suoi genitori e quella del paese in cui vive.
Alle 7 arriva Vanza con mia zia e Marco. Trentacinquenne simpatico. La Cesi ovvio che si ferma a cena visto che ha cucinato lei ma Deni no perchè la mamma se lo viene a riprendere e lei non si vuole fermare.
A me piace mia zia, mi sta simpatica e non lo posso dire di tutti i miei parenti. Mio padre ha tre sorelle femmine, tutte più piccole di lui. Quando ero piccola ero convinta che le mie tre zie fossero le sorelle di occhi di gatto. Perchè erano tre e rispettavano le età del cartone animato, perchè erano alte, perchè erano brune e avevano gli occhi chiari. Ma ne ero proprio convinta contro ogni dubbio.
E poi mi convinsi, a fatica, anche del contrario. Ora una di loro vive in Germania, sposata ad un tedesco. Una se ne sta sempre in giro e l'altra è questa appassionata di Sting.
Mangiamo e poi siamo pronti per andare al concerto. Nel frattempo sono arrivati Paolo e Sara. Paolo non viene al concerto perchè la sua ragazza non vuole e vuole fare altro. Sara ci viene ma si organizza per i fatti suoi. Tyler non è pervenuto in tempo utile.
Luca ha lasciato la macchina a Zara e poi ha preso la metro per essere più comodo per il ritorno. Prendiamo la metro e scendiamo al Duomo quando i Negramaro hanno già iniziato il concerto. Ormai non c'è verso che mi veda un concerto intero di questo gruppo. Abbastanza bravi anche se non è che mi facciano impazzire. Caldo, caldo e ancora caldo. Fa un caldo assurdo, un calore che sale dall'asfalto e che si moltiplica persona per persona. Chiamiamo Marchino e lo raggiungiamo abbastanza vicino.
Poi verso le 10.30 comincia Sting. Il batterista è un mito. Grosso, direi enorme regge alla grande tutto il concerto. E la batterià è la prima cosa che si sente, forte e precisa. Il concerto finisce verso mezzanotte. Ci sono tutte le canzoni più famose di tutta la sua carriera. Fortuna perchè io non è che sia sta grande fan di Sting e a parte qualche disco dei Police non è che abbia ascoltato molto dei suoi lavori nuovi, a parte appunto le canzoni più famose. Siamo circondati da veri fan che ci correggono quando io e Luca ci chiediamo quanti anni abbia Sting. Io dico: "avrà 55 anni". E un signore accanto a me: "53 quest'anno!!". Scusa. Poi mentre cantava Luca mi chiede: "ma come si chiama questa canzone?" E una signora con aria acida ci informa del titolo che ovvio non mi ricordo. Insomma bel concerto.
Le uniche cose negative sono: il volume troppo basso, le luci troppo alte, quei cazzo di ombrelloni dotati di motorino puzzolente che continuavano a girare per tutto il concerto lasciando una scia di odore allucinante. Acqua, birra, coca tutto il tempo e andavano anche veloci falciando tutta la gente. Solo in un'ora ne sono passati 3 davanti a noi. Il mito però, il tipo che "guidava" l'ombrellone della Peroni con la maglietta con scritto D&G Dammela e Godo. Che trash.
E finito il concerto facciamo giusto in tempo a prendere l'ultima metro e vado con tutti loro a Zara a prendere la macchina. Rischiamo di essere investiti da un tram nell'incrocio che porta sul Viale che io non ho mai capito. Uno degli incroci più assurdi di Milano e ce ne andiamo in un bar. Mia zia e il suo compagno sono contenti del concerto e della cena. Luca e Marchino sono contenti della serata e alla fine pure io. Mi sarei pentita a restare a casa.
E sono le 2.30 quando Luca mi riporta a casa, quando saluto tutti e me ne vado a dormire. E stasera c'è la notte bianca ma me ne sto sul serio in casa.

venerdì, giugno 23, 2006

L'APPRETTO DOVE LO METTO

Sono un pò di giorni che non scrivo qui. Ma praticamente sono un pò di giorni che non sto a casa. Lavoro tantissimo e ci sto poco. Alla sera poi capita spesso che non ci sia nessuno in casa, a parte me e che se c'è qualcuno non si faccia niente che valga la pena di mettere qui dentro.
A parte forse le meravigliose discussioni con relative perle di saggezza del nostro architetto di fiducia.
Tipo mertedì sera che si incazza perchè ci sono troppo giornali in bagno. Che poi alla tv dicono che i giovani non leggono e io leggo due quotidiani al giorno e molti altri giornali, rubati a sbaffo ovunque. E poi finiscono magicamente tutti in bagno. Quello più letto pare essere tv sorrisi e canzoni, giornalaccio che mischia i programmi tv con gossip e classifica musicale. Un orrore da leggere. Però è quello che sta sempre in bagno, piace anche all'ammericano.
E Paolo esce dal bagno che sono le 11 di sera e si mette a gridare brandendo il giornale e dicendo: "basta! I giornali non si leggono in bagno!!!" E Tyler seduto sul divano dice: "E dove si leggono?". L'architetto non risponde e se torna in camera.
Poi ieri sera si è discusso per il gran casino che regna in casa. Io, Paolo e Tyler che discutiamo per le mille cose che ci sono in giro. In effetti non è che abbia tutti i torti. Guardo il tavolino e vedo: giornali, libri, posacenere pieno, bottiglia di acqua vuota, bicchieri. E questo solo sul tavolino. Avessi il tempo pulirei ma dove lo trovo il tempo e la voglia? Lo potrei fare nel week end ma devo assolutamente studiare.
Poi sempre ieri sera Paolo che si rivolge a me in modo acido e arrabbiato per niente. E mi sveglia alle 3 di notte, quando stavo finalmente dormendo per chiedermi di accendere gli zampironi. Le spirali verdi che fanno fumo e scacciano le zanzare.
Perchè lui ha un moscerino infilato nell'orecchio che non se ne vuole andare. Ma cosa ci posso fare io?
Voglio dormire. Ovvio che poi dopo aver trovato gli zampironi, averli accesi ed essere uscita dalla stanza, ricordando il mio incidente con il Raid, tento di dormire ma niente. E sono le 4.13 quando mi alzo definitivamente.
Vado in soggiorno. Non trovo nulla da fare e decido di lavare i mille piatti in cucina. Ecco metà del risultato sta lì in alto.
Poi passo le restanti ore a tentare di dormire sul divano ma pare che il moscerino di Paolo o qualche suo parente ora ce l'abbia con me. Che palle! E fa un caldo assurdo e sono praticamente appiccicata a questo divano.
Fortuna che sono le 7.45 e faccio colazione con l'architetto che respira affannosamente. Saranno stati gli zampironi. Beve il caffè e se lo rovescia addosso. AHHHHH. La tragedia madre. Urla, sbraita, corre in camera e si accorge che forse deve stirare quelle mille camicie sulla sedia. Oddio che tragedia. Allora mentre lui tenta di ripulirsi in bagno in tutta calma accendo il ferro da stiro, prendo una camicia dal mucchio e la stiro. Lui ancora in bagno che manda maledizioni ai brasiliani per aver prodotto il caffè sulla sua camicia.
Esce dal bagno tutto sudato perchè ha lavato la camicia mentre l'aveva addosso e ha tentato pure di asciugarsela sempre mentre ce l'aveva addosso. Il phon sparato addosso di mattina con questo caldo è la cosa più calda che riesco ad immaginare.
Sta correndo fuori e gli porgo delicatamente la camicia stirata e pulita. Grazie, grazie, grazie. Si cambia e mentre lo fa arriva Tyler dalla sua camera con una faccia da serial killer pronto a colpire. "basta!" In effetti sono le 8.20 di mattina e mr america sotto esame, studia di notte e di giorno vuole dormire. "Casino per una camicia, metti maglietta e non rompere più i coglioni!" Ecco bravo. Paolo con la testa bassa esce e se ne va a lavorare.
Tyler se ne torna in camera a dormire. Riuscissi a dormire io. Ora vado a lezione. Ultima esercitazione di economia prima dell'esame. Dio che gioia.

lunedì, giugno 19, 2006

CHE NOIA LA DOMENICA

Detesto la domenica. L'ho sempre odiata. Non mi interessa se lavoro 10 ore al giorno e non ho tempo di far niente, che poi non è proprio vero ma non vedo mai l'ora che arrivi la domenica. La detesto. Mi piace solo se sto in casa, da sola, a stordirmi di film e rhum e coca. Che poi se immagino la scena da fuori mi faccio anche un pò di tristezza. Alticcia e sull'orlo del vomito in calzoncini e canottiera che stramazzo sul divano davanti al solito film da grande scuola francese. Sarà anche triste ma è una cosa che mi piace fare da impazzire.
Questa domenica vado al parco con Vanza. Che nervi il parco la domenica, quasi peggio del centro il sabato. Zanzare, gente che vuole venderti di tutto, bambini...fossero almeno un parco decente i giardini a Palestro potrei capire, comunque. Luca che mi conosce moooooolto bene si premunisce con una bella bottiglia di coca e rhum e prima che io dica qualcosa me la mostra come si fa con la croce con un vampiro. Come per dire: ti ho portato il tuo passatempo della domenica, sono stato bravo non mi puoi dir niente. E chi ti deve dire qualcosa? Vabbè grazie futuro mai laureato. Io mi sdraio su un prato, noto il colorito tendente al verde del Vanza e mi faccio raccontare la serata. Pare che il caro impiegato da ufficio isterico non sia andato a dormire perchè ha passato una notte molto movimentata. Senza la sua ragazza che lo ha sgamato in pieno straubriaco appresso ad un'altra. Lui dice: "non stavo facendo niente. Mi ero solo appoggiato per sbaglio perchè ero stanco". Lei, che era uscita con le amiche, si è incazzata parecchio ritrovandoselo in quelle condizioni "appoggiato" ad un'altra. La quale poi si è scoperto essere una vecchia conoscenza di casa nostra e soprattutto una vecchia conoscenza di chi ora non parla italiano. Il Vanzetti dice che lui non si ricorda niente. Solo le grida isteriche (sua espressione) della sua ragazza che gli gridava contro fuori dal locale. Dice che lei era una sua amica e che non stavano facendo niente ma che era ubriaco marcio e si è appoggiato. Mah ora bisogna capire per bene cosa intenda per appoggiato.
Comunque dopo mezz'ora di racconti e vane giustificazioni che di certo non deve a me il caro Luca si addormenta e russa pure nel mezzo del parco. Forte. Mi tocca pure dargli calci per farlo smettere. Poi verso le 7 ce ne andiamo a fare l'aperitivo. Lui vuole andare al Bar Magenta, e immaginiamo anche il perchè, luogo preferito di lei. Oh che palle io me ne voglio tornare a casa. Lui dice: "no! perchè poi sembra che ci vado per lei e invece deve sembrare casuale". Dio che menate sembriamo quindicenne ubriachi sulla metropolitana, che sbagliano pure direzione e si ritrovano dall'altra parte di Milano. La prossima volta a piedi! Altro che abbonamento annuale ATM. Arriviamo e lei non c'è. Meno male.
Beviamo. Il Vanza sempre più verde e io sempre più divertita dalla sua condizione. "Posso dormire a casa tua?" E io: "ma scusa da quanto tempo non torni a casa?" "Da venerdì mattina". Ma perchè poi? Boh. comunque gli dico di venire a casa e che Paolo sicuro che si incazzerà visto il casino. Visto poi che sono giorni che dormo io in camera sua e lui non si può fare gli affari suoi. Lo so. Sono pesante ma mi ero fatta male, avevo gli incubi, sono stressata, sono un pò triste, lavoro tanto. Insomma un pò di comprensione. Poi avevo promesso a Paolo che avrei liberato la stanza lunedì, perchè tornava Sara e ora mi presento con il Vanzetti verde in piena crisi affettiva per un'appoggiamento. Chissà il delirio. Metto le chiavi nella porta. Apro. Paolo sul divano che legge. Ci vede entrare. Vanza ha lo zaino. Paolo, senza che nessuno avesse detto niente:"No! Ve lo potete scordare!!!" Vanza già è scappato in bagno, io cerco di convincere l'architetto e la metto giù pesante. Luca non vuole tornare a casa, ha litigato con la sua ragazza, non sta bene...Paolo dice: "domani dorme a casa sua!" E vorrebbe dire: "Tu te ne torni in camera tua che mica hai 5 anni e io mica sono tuo padre!" Però non lo dice. Vanzetti si è addormentato alle 11. Io e Paolo lo abbiamo seguito dopo poco. Stiamo dormendo tutti. Alle 3 suona il citofono. Chi cazzo è a quest'ora? Paolo e la sua ansia si precipitano di corsa in soggiorno e io dalla mia stanza sento: "NO! Non è possibile! LUcaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!" E' la ragazza del Vanza che chiede di entrare. Paolo farfuglia qualche maledizione e se ne ritorna a letto. Luca si alza e apre alla sua ragazza. Stanno in soggiorno a parlare. Dio quanto vorrei sentire cosa si dicono ma ho sonno e voglio dormire e poi non mi sembra così corretto origliare. Poco dopo Vanzetti mi bussa in camera e mi dice: "Può restare qui a dormire?" Sto ridendo dentro come una pazza quando sento la richiesta perchè penso alla faccia di Paolo. Così cedo la stanza ai due neoricongiunti e cuscino e coperta alla mano vado in camera di Paolo. Entro. L'architetto accende la luce e mi dice: "Fuori!" Ma daiiiiiiiiii. Poi dopo tre secondi dice: "Che palle Giulia perchè non possiamo prendere una casa io e te in montagna lontano da questi mezzi scemi e stare in pace!!!!" Che acidità architetto. Lo sento che mugugna ancora un pò nel letto robe tipo: "non è possibile. Dai il dito ti prendono il braccio. Io ora ho la stanza singola. Il letto non esiste. Casa in montagna..." Poi dopo un pò dice con voce forte e chiara:"Domani te ne torni di là! Capito?" E mi viene da sorridere se ripenso a quanto gli ho rotto le palle questa settimana e in realtà a quanto gli rompo le palle da quando Carlo non vive più qui e a tutta la pazienza che ha avuto. Cosi gli dico con voce altrettanto ferma e chiara: "Sicuramente!"

sabato, giugno 17, 2006

HEINEKEN JAMMIN FESTIVAL

Ieri doveva essere una giornata tranquilla che avevo deciso di passare tra casa e università, invece non è successo niente di tutto ciò. Sto a casa a guardarmi Beverly Hills (oddio quanto sembrano antichi) e Silvia mi chiama per dirmi che ha due biglietti per il concerto a Imola. Scendo subito, dico io. In 10 minuti sono vestita, lavata e con lo zaino pronto. Non che mi porti molta roba. Silvia ci mette un pò ad arrivare perché è bloccata sulla tangenziale (maledetta Milano) ma alle 12 siamo in macchina. Il viaggio è normale fino a quando mentre alla radio impazza a massimo volume il cd dei Chemical Brothers, a 15 Km da Bologna, in terza corsia Silvia dice: "Spegni! Spegni la radio! Non accelera più la macchina!" Supermanovra per arrivare alla piazzola di emergenza e cercare di non restar fermi in terza corsia senza essere investite. Quando la macchina muore definitivamente nella piazzola non sappiamo cosa fare. Oddio stiamo calme. Siamo in mezzo all'autostrada, con una macchina che non è nostra (era di un amica di Silvia), abbiamo appena rischiato di essere falciate da delle macchine. Ci guardiamo e: "che cazzo facciamo!?"Usciamo dalla macchina e andiamo al punto SOS per chiamare il carro attrezzi e ovviamente nella macchina non ci sono i giubbottini fosforescenti. Scendiamo nel prato, più che altro un fosso, giusto per non camminare in mezzo all'autostrada e chiamiamo il carro attrezzi. Arriva dopo 30 minuti. Ci è andata bene, pensavamo di restare ore sotto il sole delle 3 ad aspettarlo. Ci porta ad un'officina e pretende di essere pagato subito. 100 euro, in contanti signorine. Paghiamo e restiamo con 25 euro. Oddio come facciamo a tornare a casa? Non possiamo neanche prendere il treno. Fortuna che i ragazzi dell'officina erano quanto di più onesto si potesse trovare in un meccanico. Ci dicono che è saltato un fusibile di non so cosa e che devono cambiare una cinghia di non so cosa. Chiamo Paolo. "Sono bloccata a Bologna con la macchina che non va più e senza soldi." E lui: "ma non sei in camera tua?" E io: "noooo" E lui: "ma mi stai pigliando per il culo, aspetta che vado a vedere"..."oddio sei veramente a Bologna! Cazzo ci fai a Bologna?" Io l'ho chiamato solo perchè volevo sentirmi dire cosa dovevo fare e invece lui crede pure che lo stia prendendo in giro per chissà quale motivo con uno scherzo che non farebbe ridere nessuno. Allora mi dice di aspettare cosa dicono i meccanici e in caso dovessimo restare qui mi dà il numero di un suo amico che potrebbe ospitarci e poi vediamo cosa fare. Meno male.
Il meccanico intanto ravana nella macchina per capire bene se il guasto è solo quello. Dopo soli 45 minuti la macchina era pronta. Una fortuna nella sfiga. Lui dice che ci sarebbero altre cose da fare ma che ci mette a posto il necessario per tornare a Milano. Ora dobbiamo arrivare a Imola, sono le 6.30 e vogliamo vedere i Depeche Mode. Dobbiamo pagare 41 euro. Come cazzo facciamo? Silvia dice: "io ho il bancomat". Ma cazzo adesso lo dici che già mi stavo immaginando mille modi per avere un pò di soldi? Ecco allora paghiamo e ce ne andiamo. La macchina va, per fortuna. L'autostrada e la statale per Imola sono completamente bloccate, noi dobbiamo arrivare al concerto. Così il meccanico ci fa una super piantina per tutti i paesi in modo da tagliare completamente l'autostrada. Alle 8 siamo all'autodromo. I biglietti li abbiamo gratis che questo amico di Silvia ci ha messo in una lista. Cassa accrediti. "Ragazze i vostri nomi non ci sono". No! Non è possibile, basta, sono stremata, ci abbiamo messo otto ore ad arrivare, fa caldo, è dalle 9 di mattina che non mangio niente, quasi mi metto a piangere. Silvia chiama subito il suo amico che ci fa avere in 10 minuti due biglietti. Finalmente. Dopo un lungo cammino (quanto è distante il palco?) e mille controlli (dio, neanche in aeroporto ti fanno tutti sti controlli) arriviamo al palco. I negramaro: "Ciao ragazzi grazie!" Ah bene bel concerto. Ma noi vogliamo i Depeche Mode. Inutile dire che sono distrutta. Mangiamo: 13 euro. I soldi stanno scomparendo a poco a poco. I 5 euro del parcheggio, 2 euro l'acqua e menate simili. Voglio una birra ma non me la posso permettere, mica posso pagare con il bancomat! Vabbè chi se ne frega, l'importante è che sia al concerto. Puntuali alle 21.30 iniziano. Bello bellissimo il concerto. Non vissuto in pieno perchè ero veramente distrutta e in certi momenti pensavo anche di uscire e sdraiarmi sul prato, però ormai me lo dovevo godere per bene. Loro bravissimi, soprattutto Martin Gore. Un mito. A parte quei mille mila ragazzi ubriachi che continuavano a romperci i coglioni e ci costringevano a spostarci continuamente. Finiscono alle 23.30 circa, anche un pò prima. Ora dobbiamo tornare a casa. Io sono morta, non so come Silvia se la senta di tornare fino a Milano in queste condizione ma lei vuole essere il più presto possibile nel suo letto e pure io. Partiamo. Con la paura che risucceda la stessa cosa. Invece niente, sono a casa alle 4, svengo nel letto. Dovrei farmi una mega doccia ma sono troppo stanca. Mi sono svegliata alle 9, perchè non riesco mai a dormire per 8 ore decenti? Spiego a Paolo tutto che ride amabilmente di tutte le nostre sfighe e dice: "hai realizzato un tuo sogno". E' vero sono salita sul furgoncino del carro attrezzi, una delle cose che volevo assolutamente fare da bambina, peccato non abbia più 6 anni e che il viaggio di 2 Km non fosse proprio gratis.

venerdì, giugno 16, 2006

E' ESTATE

Ieri sera siamo usciti. Tutti insieme.
Ormai non succedeva da moltissimo tempo. Visto che ho passato una settimana un pò pesantina, che fa un caldo assurdo, che siamo tutti stanchi, che non vediamo l'ora di avere un pò di pace mentale, che si discute del nostro imminente futuro, visto che c'erano persone da vedere da un bel pò di tempo, abbiamo deciso di uscire.
Volevamo fare aperitivocenabevuta ma sono tornata tardi e non abbiamo fatto in tempo. Allora usciamo verso le 20.30 da casa sulla macchina di Paolo. Prima impressione: prima volta che ci saliamo in 4. Cioè ora siamo in 4 non in 5. E' strano perchè non siamo stretti e perchè Paolo non deve continuamente dire a chi sta in mezzo "abbassati, sposta la testa". Fa veramente caldissimo. Andiamo a mangiare. Niente sushi. Discutiamo di tante cose che riguardano casa nostra. Una riunione fuori sede, più rilassata però. Al caffè chiama Vanzetti e ci comunica la sua posizione, è insieme ad altra gente non lontano da dove stiamo mangiando. Buttiamoci in questa serata di socializzazione. Risaliamo in macchina e andiamo in questo locale. C'è un sacco di gente che conosco anche di casa mia, cioè di dove abitavo prima. C'è anche Pao. Poi arriva John con la sua ragazza e i suoi due coinquilini siciliani. C'è Marchino, la ragazza del Vanzetti e pure il Camik, che non vedevo da moltissimo tempo. Si fanno le solite cose. Si parla, si beve, si ride. Però è tutto molto rilassato, forse perchè è estate e fa caldo, forse perchè per una sera ci siamo tutti scordati dei mille problemi o li abbiamo semplicemente visti sotto una prospettiva migliore e più rilassata. Non fa male prenderle così le cose, senza troppe ansie.
A parte Mr America bersagliato da due ragazze che gli propongono strani incroci amorosi che lui rifiuta "perchè devo studiare". Vanzetti che si mette le mani nei capelli e lancia sguardi di disapprovazione e continui "tu non capisci niente" all'americano. Paolo che si ubriaca e diventa il migliore amico dei siciliani, invitandoli a casa e invitando un loro amico che arriva lunedì a dormire a casa nostra. Ormai l'ha detto e quindi i due pensano che il loro amico possa vivere per un pò da noi nel letto di Carlo. Tanto ormai l'abbiamo capito tutti che non ritornerà entro breve tempo. Vedremo quando Paolo si ricorderà di quello che ha detto se succederà veramente. Quando stavamo andando via i due continuavano a dire: "oh allora siamo d'accordo, ci vediamo lunedì". E Paolo: "si si io amo la Sicilia, w la Sicilia, la Sicilia è una grande terra". Un pirla, perchè in Sicilia non c'è mai stato e comunque ormai l'ha detto e pare che un certo Matteo verrà a stare da noi per un pò. Io rivorrei John che si presenta più bello che mai ma accompagnato. Sara pare aver dimenticato ogni stimolo verso l'immigrato ma forse ha fatto solo finta. E la ragazza è come dire, un pò, non saprei, perchè non ha detto una parola in tutta la sera. Teneva solo la mano a John, lanciava risatine ogni tanto ma niente di più. Luca cercava di farla parlare ma lei non sembrava molto contenta di essere lì. E comunque pare che nè io nè Sara abbiamo la sua simpatia, vabbè mi spiace però chi se ne frega. Pare anche che lei dica di conoscermi ma io non l'ho mai vista. Chissà cosa le hanno raccontato. La ragazza del Vanza invece è simpatica, molto tranquilla e rilassata. Un carattere giusto per sopportarlo.
Il Camik invece ci racconta dei suoi improbabili viaggi estivi. Lui e la Eli su una vespa in giro per la Grecia, passando per tutta l'Italia e per il mare all'andata e per la Croazia e la terra ferma al ritorno. Dei pazzi. Partiranno a metà luglio e a meno che non si arenino all'altezza di Rimini non si sa quando torneranno ma soprattutto come. Visto che si dovranno portare dietro tenda e zaini su una vespa in due. E soprattutto avranno il sedere piatto quando torneranno.
Sono le 3.30 quando decidiamo di andarcene trascinado l'architetto in macchina. Accendiamo la radio e sulla canzone di Mondo Marcio remixata in chiave rock, l'architetto fa quello che deve fare fuori dal finestrino. Ma sto Mondo Marcio non ci aveva già frantumato una volta? Adesso pure con quest'altro gruppo deve fare la stessa canzone? Volete sapere di come hanno ucciso mio zio? C'è qualcosa che non va? Ma bastaaaaaaaa. Sono nel letto e mi scappa anche un sorriso, domani (cioè oggi) niente lavoro pesante, la mattina a casa e il pomeriggio finalemente torno in università. Un pensiero anche a Carlo che si sarebbe divertito in questa serata.

mercoledì, giugno 14, 2006

NON ABBIAMO IL POLLICE VERDE

Dici che i tuoi fiori si sono rovinati, non hai abilità…
Poverino il piccolo bonsai. Non abbiamo capito bene chi l’ha comprato o chi l’ha portato a casa. L’abbiamo ritrovato sopra al mobile della cucina e chissà da quanto tempo era lì. Abbiamo tentato di rianimarlo per due giorni ma ora il danno sembra irreparabile. Aveva tutte le foglie marroni e appena l’abbiamo toccato si sono staccate tutte. Erano rimaste solo due foglioline semi verdi ma anche quelle il giorno dopo hanno deciso di toccare la superficie del pavimento. Poverino.
Per ora lo teniamo così anche perché non sappiamo bene cosa dobbiamo fargli, più che dargli acqua non abbiamo avuto altre idee. A parte Vanza che ha detto che sua madre riempie i vasi delle piante di mozziconi di sigaretta, perché gli fanno bene. Non lo sappiamo se è veramente efficace questa tecnica perché ancora non la utilizziamo. Qualcuno ha idea di quello che dobbiamo fare?
Ci fa davvero tristezza vederlo ridotto in quel modo.
E per fortuna che non ci ha mai sfiorato l’idea di prendere degli animali veri.

lunedì, giugno 12, 2006

IL WEEK END

VENERDì
La giornata è quanto di più normale e rilassato si possa immaginare. Sto sul divano praticamente tutto il giorno dispensando lagne e ordini a tutti. "Ahi che male, portami quello, passami questo, mi puoi portare..." Sto al computer, guardo la tv, parlo al telefono. Poi verso le 7 arriva Vanza. In ritardo, però porta da mangiare e gli si può perdonar tutto. Già mi immaginavo di dover mangiare solo il gelato. Invece ha portato della pizza. Poi abbiamo guardato un film: "Collateral". Vanza dopo pochi minuti urla "ridateci la pellicola!", perchè il film è girato interamente in digitale e rende l'immagine molto reale. Anche a me non piace questa tecnica ma forse è solo questione di abitudine. Le immagini di Los Angeles dall'alto erano molto belle, per il resto ci perdono i dettagli e le riprese ravvicinate. Tom Cruise non è così cattivo. Non capisco perchè nei film la maggior parte delle volte non ci sia mai un cattivo vero. Uno stronzo allucinante al quale non ti affezioni. Dispiace quando muore, solo e abbandonato. Non è un vero cattivo perchè è umano, perchè lo guardi e ti vien da dire "poverino" e invece dovresti dire "muori stronzo!". Non si dovrebbe avere tanta simpatia però il regista te la fa provare. Se questo è il massimo della cattiveria che riesce ad avere Tom Cruise allora siam messi male. Lasciamo perdere poi le assurdità di certe scene. Le mille possibilità che l'altro protagonista aveva di mandarlo a quel paese e invece finisce che ci si affeziona pure lui. Però poi il fiore rosso in testa glielo fa sbocciare lui ma solo perchè ormai sono passate due ore e c'è di mezzo la solita fighetta. Insomma non c'è piaciuto molto questo film. "Guardiamoci Die Hard, Simon si che sapeva fare il cattivo". Ariguardiamoci Bruce l'immortale e Simon che ordina. Anche Paolo che nel frattempo è tornato dalla sua uscita in coppia del venerdì sera è d'accordo con noi. Io comunque mi sono addormentata a metà.
SABATO
Non è che ci sia molto da dire. Dovrei pulire casa e fare un sacco di cose. Ma primo ho la mobilità limitata e soprattutto secondo non ho voglia. Stasera c'è il Mi Ami all'Idroscalo. Io ci voglio andare, un sacco di musica a prezzo limitatissimo, però non mi sembra il caso e allora me ne sto a casa mentre tutti gli altri ci vanno.
Passo la giornata a leggere, letture su letture. Alla sera mi fa un pò male la testa e svengo davanti alla tv mentre guardo Mary Poppins. E' incredibile il potere di terrore che ha quel film su di me. Mi fa una paura allucinante. La scena della banca in cui i ricchi banchieri vogliono rubare un penny al ragazzino credo sia una delle cose più terribili mai viste in un film. Quello si che è un vero cattivo altro che Tom Cruise.
DOMENICA
Purtroppo la domenica la maggior parte delle volte significa pranzo dai miei. Mio padre è tornato dal Belgio e alle 11.45 sono già in macchina di mio fratello che mi è venuto a prendere. "ma come cazzo hai fatto a cadere con il motorino?". Mi piglia un pò per il culo però vabbè mi fa anche ridere. Oddio che angoscia, arrivo e mia madre sta fuori sul balcone. Dio che paura. Non ci vediamo dalla sera in cui mi ha semplicemente ucciso di parole. Entro. "Ciaaaaaooo"(perchè mi tremava la voce).
Oh che bello c'è anche Umberto che arriva in aiuto e mi porta in giardino. Me la scampo per questa volta. A pranzo gli argomenti sono:
1. la mia caviglia e la mia costante distrazione e goffaggine che mi portano sempre a cadere e fare questi stupidi incidenti
2. Stefano il romano che ha detto grandi cose di casa mia a mio padre
3. Carlo (e devo pure commentare?)
4. il viaggio in Belgio e la partenza di Umberto tra una settimana.
Una settimana? Vuol dire che starà a casa mia per altri 7 giorni. Mia madre impazzirà.
Fortuna che mio fratello doveva incontrare dei suoi amici a Milano e così mi ha riaccompagnato verso le 6 a casa mia. Dovrei starmene a casa tranquilla e riposata ma mi si propone una cena con il batterista. Nano ritmico incontrato tempo fa, amato e lasciato con la stessa velocità. Però insomma son sola pure stasera e non ho voglia, poi ho la caviglia dolorante che mi garantisce la scusa per il ritorno veloce a casa. Dovrei andare in giro sempre fasciata da qualche parte, porta un sacco di vantaggi.
Comunque. Mr io suono il corpo come la batteria vuole mangiare giapponese. Dio che schifo. Io vorrei un bel piatto di pasta, della pizza, la sagra del paese non il locale alla moda pieno di fighetti che "oh quanto è schic questo cibo internazionale". Sono in disappunto per la scelta del posto però almeno sto ragazzo stasera è preso bene e si discute in simpatia. Poi usciti dal ristorante vuole andare a una festa di suoi amici in un locale sui navigli. No, te lo scordi, già mi son dovuta subire la cena international, il locale fighetto da 8 euri a consumazione non lo reggo proprio. "Ahi che male la caviglia". Ecco mi starei anche per salvare ma lui capisce e propone altro. Così ce ne andiamo in un posto tranquillo e rilassato senza musica tunz tunz nelle orecchie e cocktail di mille colori con ombrellini. Tra metà notte e metà mattina sono a casa. Penso solo alla settimana che mi aspetta, al super lavoro che mi travolgerà e a quel cazzo di sushi che va su e giù per lo stomaco.

Nota a margine: caro Vanzetti ci ho messo una citazione nascosta o meglio un'espressione che richiama una citazione. Se la trovi vinci un gran premio.

domenica, giugno 11, 2006

VANZA CHIAMA LA CITAZIONE RISPONDE 13

"Vengo da una razza nota per la forza della fantasia e l'ardore della passione.
Mi hanno chiamato folle; ma non è ancora chiaro se la follia sia o meno il grado più elevato dell'intelletto, se la maggior parte di ciò che è glorioso, se tutto ciò che è profondo non nasca da una malattia della mente, da stati di esaltazione della mente a spese dell'intelletto in generale.
Coloro che sognano di giorno sono consapevoli di molte cose che sfuggono a coloro che sognano solo di notte. Nelle loro visioni grigie captano sprazzi d'eternità, e tremano, svegliandosi, nello scoprire di essere giunti al limite del grande segreto. In un attimo, apprendono qualcosa del discernimento del bene e qualcosa più che la pura e semplice conoscenza del male. Penetrano, senza timore nè bussola nel vasto oceano della "ineffabile luce" e ancora, come gli avventurieri del geografo nella Nubia, "aggressi sunt mare tenebrarum, quid in eo esset exploraturi".
Diremo dunque, che sono pazzo."
-E. A. Poe- [Eleonora]


Nota a margine: solo perchè Poe ha accompagnato le mie prime letture. E perchè come ho già scritto: Vincent Malloy è colui che ero io a 8 anni, prima di prendere il battello che mi portò alla condizione di cazzone i cui sono rinchiuso ora.

venerdì, giugno 09, 2006

AHI CHE MALE

La giornatina di ieri doveva essere tranquilla e rilassata, invece è iniziata e finita nel peggiore dei modi. Prima di tutto i postumi della serata "yeah sono ancora giovane e bella" si sono fatti sentire fin dalla mattina. Soffro d'insonnia e non riesco a dormire più in là delle 7.30 per questo mi alzo prestissimo e giro per casa. Anche ieri pur essendo andata a dormire alle 5 è successa la stessa cosa. Ho mal di stomaco e mal di testa. Esco per entrare in un negozio alla moda del centro ( il resoconto nei commenti del post precedente). Faccio quello che ho scritto lì, torno a casa e mangio. Dovrei studiare ma non ho voglia, dovrei dormire ma non ci riesco, dovrei prendere qualcosa per mal di testa e mal di stomaco ma la mia avversione verso i medicinali me lo impedisce. Accendo la tv ma non trovo niente di interessante, anche la puntata dei simpson non mi fa affiorare la volontà di restare incollata sul divano con il cervello spento. Intanto nella mia testa rimbombano mille rumori e soprattutto quella cazzo di sigla di Belle & Sebastien che non mi abbandona mai. Insomma tra un canta con noi, w w i nostri eroi, un grfsdfohso del mio stomaco non so che fare per avere un pò di pace mentale. Allora esco, decido di andare al parco. Prendo il motorino e mentre sto per uscire faccio una delle mie solite stronzate. Il mio motorino era di mio fratello, non so quale tipo di elaborazioni e menate varie gli abbia fatto ma se acceleri un bel pò raggiunge anche i 95 Km. Sperimentati. Che fatti fare ad un motorino 50cc non sono male. Per di più si ingolfa la maggior parte delle volte e ci vuole un pò a farlo partire e soprattutto devi accelerare mentre schiacci la pedivella posteriore. Schiaccia, schiaccia, sto coso non vuole accendersi. Schiaccio e do un'accelerata potente, pensando che non si sarebbe accesso neanche questa volta e invece è partito ed è finito contro (trascinandomi) un altro motorino parcheggiato. Ah dolore. Il motorino non ha nulla. L'altro nemmeno. Se non lo avesse incontrato il mio sarebbe finito in strada e sarebbe potuto succedere il peggio. Un signore mi aiuta a rialzare il mio motorino e quell'altro. Torno in casa dolorante. Mi fa male la caviglia, non credo sia grave (per la sindrome di Wonder Woman) ma al tempo stesso mi immagino già il peggio (per la mia ipocondria).
Devo mascherare la cosa a tutti. Sono le 20.30 e non si vede nessuno, la caviglia è sempre più gonfia, faccio fatica a camminare e sta diventando tutta blu e viola. Alle 21 arriva Paolo. Io (sul divano): "ti ho comprato una camicia" Lui: "dov'è?" Io: "in camera mia" Lui: "non la trovo puoi venire?" Cazzo mi devo alzare. Vabbè il mio piano di occultamento è durato 2 minuti. Paolo subito :"oddio che cos'hai? Stai male? Cos'hai fatto?" E' ansioso in queste cose l'architetto. Gli racconto dell'incidente se proprio vogliamo chiamarlo così e lui subito si è già rimesso le scarpe ed è pronto per uscire. Muoviti che andiamo al pronto soccorso. Eh? Io? Al pronto soccorso? Ma te lo scordi. Entro con una caviglia gonfia, esco con 300 malattie. L'architetto è irremovibile e con la minaccia "o ti ci porto io o chiami tua madre" riesce a convincermi a salire sul pandino che per fortuna Tye aveva provveduto a lavare a mie spese. Non sto lì a raccontar tanto le varie malattie che mi son venute addosso all'ospedale. Tutte aiutate dalla lunga attesa. Per fare una lastra ore e ore. Poteva anche andarmi peggio. A me non interessa aspettare che sicuro che c'era gente messa molto peggio di me però a poco a poco stavo sempre più male. Mi fanno queste lastre mi toccano la caviglia (oddio che male), il ginocchio. E mentre il dottore compie tutte queste operazioni sulla mia gamba io mi copro la dermatite che ho ancora sul collo. Sia mai che me la veda e che mi dica ancora di andare in farmacia a prender qualcos'altro. Mi dice: "Ha preso anche un colpo alla schiena che vedo che continua a toccarsi il collo?" E io: "no no ehm no". Oh isomma non ho niente. Cioè dei nervi al posto sbagliato, rimessi a posto dal dottorino, una distorsine dolorosa e un gonfiore terribile. Niente di rotto. Lui ha detto: "riposo, ghiaccio, meno sforzo possibile". E fasciatura togli respiro.
Esco e Paolo sta dormendo nella sala d'aspetto. Ah perchè tra una cosa e l'altra sono le 3 di notte passate. Quanto gli voglio bene in questo momento. Lì tutto scomodo appoggiato al muro sulla sedia scomoda che dorme mentre mi aspetta.
Lo sveglio, capisce che non ho niente e ce ne torniamo a casa. La sorpresa è aver trovato Vanzetti che dorme a panza scoperta sul divano e che in preda ad un delirio di sonnanbulismo biascica: "Io afefo detto alle 10. Dof'eri? Le 10. agrf, ho sonno, le 10". Vado a dormire. Paolo ha voluto che dormissi nella sua stanza, così giusto per non sognare tutte le malattie che avevo avuto durante la serata. Stamattina mi sono alzata alle 7 e Vanza era già scomparso. Forse non era lui sul divano o forse era un suo ologramma. Se leggi, dove sei finito dottore?

giovedì, giugno 08, 2006

OH YES, I'M AMERICAN

Ieri sera io e Mr America in trasferta balneare all'Idroscalo siamo usciti.
Tyler è convinto di poter trovare un posto a Milano dove si spenda poco. Sarà anche un genio però a volte è proprio stupido. Siamo andati in un posto fuori Milano in cui c'era una serata universitaria, chi ha il tesserino paga uno e prende due. Di posti che fanno questa cosa ce ne sono anche a Milano, non capisco la necessità di farsi 20 Km per trovare un posto imbucato in un cortile strapieno di gente.
Comunque non era male. In casa in questi giorni si è discusso un pò di certe cose e questioni varie, lunghe, noiose e personali quindi non è che regni l'allegria. Tyler è il mediatore. Annuisce, borbotta, dice qualche frase, partecipa in maniera distaccata e da ragione un pò a tutti. Cerca di placare le discussioni. Poi privatamente ti ammazza e ti dice veramente quello che pensa. Non ho capito bene se sia un atteggiamento tanto corretto. Però capisco anche che a volte il fatto che non si esponga subito smorza alcune tensioni che altrimenti sarebbero fomentate maggiormente. Credo anche che a volte non capisca bene quello che diciamo soprattutto quando si discute e si parla velocemente.
Della serata di ieri mi chiedo come mai tutti in quel posto lo conoscevano, un continuo Tye di qui Tye di là. Oh è arrivato l'americano. Tutte le ragazze: "ma veramente sei americano?"Ma quando ci viene in questo bar? Lui dice: "tutta gente dell'università". A me i suoi compagni han sempre fatto un pò di impressione, tutti secchioni con gli occhialini. Non che lui sia così, anzi, però alcuni sembran proprio dei fissati. Quelli di ieri sera no e infatti secondo me non erano affatto suoi compagni.
Io ho bevuto alla stragrande con questa storia della doppia consumazione, con il fatto che lo conoscevano pure i baristi e offrivano (mai successo) e soprattutto con il fatto che visto che il posto era lontano da casa abbiam dovuto prender la macchina e quindi guidava lui e le sue doppie consumazioni e quelle che gli son state offerte me le son prese io.
Mi spiace dirlo, che poi sembro un'ubriacona e invece sto cercando di darmi una parvenza di femminilità ma nel tragitto di ritorno ho anche vomitato. Fuori dal finestrino del pandino mentre la macchina sfrecciava in tangenziale. Oggi dovrò portare la macchina a pulire, fortuna che è bel tempo e paolino ha preso la bici.
Mi sono addormentata appoggiata al gabinetto (notare prego che non ho scritto cesso, fa tutto parte del mio percorso verso la femminilità) e alle 5 Paolo mi ha svegliato dandomi un calcio nella schiena. Che simpatico. Inutile dire che sono a pezzi e che dovrei smetterla di fare ste minchiate che ormai son vecchia.
Fortuna che oggi sono a casa tutto il giorno e non ho la minima intenzione di uscire che me ne voglio stare in pace e mi devo riprendere perchè ovviamente ho mal di testa e mal di stomaco. Forse vado a comprarmi una gonna o cose del genere. Se poi riuscissi anche ad entrare dentro H&M senza sentire l'impulso di uccidere tutte le ragazzine non sarebbe male. Vedremo. Magari comincio da Zara.

martedì, giugno 06, 2006

VANZA CHIAMA LA CITAZIONE RISPONDE 12

Allora. Constatato che sono nevrotico e che soffro di insonnia e che potrei raggiungere vari livelli di psicosi entro breve tempo mi viene da lanciare una bella bomba a mano sulle mie colleghe. Trentenni isteriche con ansia premestruale ripartita equamente, ansia da primo figlio, ansia da primo marito, ansia, ansia, ansia. Oggi ho dovuto ascoltare il racconto di una che diceva qual'era il metodo migliore per depilarsi. L'altra che disquisiva sui suoi dolori mestruali e poi hanno pure il coraggio di voltarsi verso di me e dire: "Tu Luca che dici?" Perchè ormai si sa sono affidabile e fidanzato quindi devo per forza avere un'opinione su queste cose. Allora mi alzo. Loro: "ma scusa dove vai?". Io: "Dove dovreste andare voi, a cagare". Inutile dire che la mia gloriosa camminata di spalle verso il bagno è stata accompagnata da vari "che schifo", "che maleducato" e robe simili. Carissime pensate a soddisfare i vostri mariti, a riempire la testa dei vostri figli di stronzate educative, a parlare di cose inutili tutto il giorno, a mostrare la gamba più depilata al capo. Nel frattempo tornato alla scrivania, l'unico mio desiderio è quello di stare in silenzio. Imparo che se dico loro una cattiveria non mi rivolgono più la parola tutto il giorno.


"Loro mi guardarono ma non dissero nulla. Io stavo già ridendo come un matto. Ma non faceva differenza. Ero solo un altro di quei sacerdoti allo sfascio col cuore ammalato. Merda, mi avrebbero adorato al Brown Palace. Mi feci un'altra bella tirata di popper, e arrivai al bar col cuore colmo di gioia. Mi sentivo come una mostruosa reincarnazione di Horatio Alger...un uomo in marcia, abbastanza malato da avere fiducia in tutto." -H.S.Thompson- [Paura E Disgusto A Las Vegas]


Nota a margine: ringrazio chi stamattina mi ha messo questo libro nello zaino. Non avrei potuto citarlo altrimenti.

lunedì, giugno 05, 2006

WE ARE BACK

Eccoci qua, allegri freschi e rilassati tutti quanti.
Siamo andati in vacanza o quasi. Ecco i programmi del nostro week-end:
Paolo e signora: gita in montagna con notte in baita.
Sara: ritorno dai parenti per mangiare all'inverosimile.
Tyler: visita nella capitale, ospite a scrocco di un compagno di università.
Vanza e ragazza: week end a Como, con gita sul lago.
Io: vacanzina a Torino.
Posso dire che ci volevano questi giorni di distanza l'uno dall'altro. Cominciavamo a stare veramente troppo insieme. Ognuno si è fatto alla grande i cazzi propri e non ha reso conto agli altri. Poi tornare e rivedersi fa anche più piacere. Meditiamo infatti, per chi se lo potrà permettere, vacanze separate.
Io sono tornata domenica primo pomeriggio, non per mia scelta. Alle 8 di mattina mi chiama mio padre dal Belgio e mi dice: "Vai subito alla stazione Centrale che c'è un amico di Umberto che ti aspetta". A parte che dovevo realizzare di essere ancora viva dopo la nottata ma chi cazzo è questo e perchè devo andare a prenderlo io ma soprattutto come faccio ad essere subito alla stazione Centrale se sono in un'altra città? Ma mio padre ovviamente tutte queste cose non le sa. Tento di spiegargliele ma anche lui si vede che non è proprio in forma e non capisce niente.
Allora raccatto la mia roba in fretta e furia e me ne torno a casina. Fortuna che da Torino i treni ci sono ogni ora e che arrivano alla stazione Centrale. Quando arrivo alla stazione, ormai più di 3 ore dopo la chiamata (e già ho fatto un miracolo), mi ritrovo questo romano quarantenne di fronte che ho visto una volta nella mia vita. E' venuto a vedere la mostra di Newton. Ma io l'ho già vista, insomma non è che abbia tutta sta voglia di accompagnarlo. Poi la mostra sarà anche bellissima però 9 euro il biglietto normale, 7.50 quello ridotto, cioè un sacco di soldi. Una mostra che te la vedi una volta, due sicuro no. Ma lui è qui per questo e lo capisce che non ho tutta sta voglia di accompagnarlo. E' arrivato ieri, si è presentato a casa di mio padre e lui non c'era, allora mia madre l'ha fatto dormire lì. Immagino la sua faccia e il suo disappunto. Si vede che quello stordito di mio padre ha preso accordi con questo tizio, poi è partito e non si sono più sentiti. Visto che mio padre non usa il cellulare e Umberto nemmeno non l'hanno più richiamato e visto che questo tizio è della loro stessa stoffa non si è preoccupato di confermare l'appuntamento. La cosa che mi lascia più perplessa è che questo doveva venire a Milano con Umberto, perchè abitano nella stessa città e non si è preoccupato del fatto che lui non si fosse presentato alla stazione e che ormai non lo vedeva da settimane, visto che è in Belgio. Quando gli faccio notare questa cosa, lui tira su le spalle e mi dice: "E vabbè ho pensato che non si fosse svegliato". Ma sei il mio mito. Anche io a quarantanni voglio essere come te. Con i problemi e le ansie che ti scivolano addosso. Eh non è venuto all'appuntamento e chi se ne frega ci vado da solo. Arrivo a Milano e il mio amico non è in casa ma sono accolto da una signora che mi guarda con antipatia e neanche vorrebbe ospitarmi, ma chi se ne frega. Veramente la persona più tranquilla del mondo. Allora andiamo a questa mostra. Io sono distrutta. Ho sonno, voglio dormire e per di più la mostra l'ho già vista. Ovviamente lui è supercontento e si spara pure i due video di minuti 53 il primo e 80 il secondo. Si, ben 2 ore e passa di video con Newton che straparla in un inglese incomprensibile, seduta su scomodissimi divanetti e con 50 gradi.
Lui capisce e gli chiedo, a metà del secondo video, se posso aspettarlo fuori. Così esce dopo un interminabile attesa e me lo porto a casa. Gli dico: "chiama mia madre e digli che stai a casa mia". Lui è contentissimo, perchè aveva capito che mia madre non lo ospitava volentieri senza la presenza di mio padre.
Quando torno a casa, trovo Paolo semi morto sul divano con una curiosa abbronzatura, detta "del muratore". Il naso rossissimo, le braccia e le gambe abbronzate a metà. Sara ancora non è tornata. Tyler che arriva dopo un pò fa amicizia subito con Stefano il romano e gli racconta della sua vacanza nella capitale. Mangiamo. Poi io non ce la faccio ad uscire, allora i ragazzi si portano fuori il romano a bere qualcosa. Così io dormo.
Stamattina Stefano è uscito presto. Ha lasciato un biglietto per mio padre ed è andato alla stazione.
Le conclusioni sono: la mia vacanzina è andata bene. La visita di Tye pure e anche la gita di Paolo. Sara è dispersa. Vanza ancora non l'abbiamo sentito. Il ritorno direi abbastanza impegnativo. Però divertente.

Nota a margine: pare che i due contendenti al potere abbiano stretto un'allenza contro i coinquilini. Hanno scelto la via della diplomazia, smorzato le loro divergenze contro il nemico comune da sconfiggere, cioè noi. Stefano quando ha visto il vaso ha detto: "è proprio un oggetto da tua madre". Manuelito invece gli è piaciuto subito è ha detto che è un oggetto con grande personalità. Sapesse dell'esistenza di questo blog voterebbe per lui. Così oggi ho votato io per Manuelito, è giusto che la sua personalità sia ricompensata.

venerdì, giugno 02, 2006

LA DIPARTITA


ANDIAMO IN VACANZA. TORNIAMO TUTTI LUNEDì.
La casa resta nelle mani di Manuelito e del vaso olandese. Ne resterà uno solo.
Ciao, buon week end a tutti.