5coinquilini

martedì, ottobre 10, 2006

ADDIO


Il blog miei cari chiude.
Addio.
Pianti e disperazione.
E' stato bello.
Grazie.
Morto un papa se ne fa un altro.
Anche no.
Uccidiamo il blog.
Non si mangia solo per fame.
Ci sono altri bisogni oltre a quelli primari.
Apriamone un altro.
Io voglio un blog.
Apritelo da solo e non rompere i coglioni.
Voglio sentirmi parte di una comunità.
Soffro di sindrome dissociativa.
Anche io.
Non mi piace il mio cognome.
Per fortuna ho anche un nome.
Non la voglio più la rubrica delle citazioni.
Ma perchè non ti fai un blog tuo e la smetti di rompere?
Sono pigro.
Anche io.
Ne apriamo un altro?
Va bene.

Tutto ciò si chiama: stralci di comunicazione tra ex coinquilini in un soggiorno vuoto e lugubre.
Per chi non avesse ancora capito, questo è l'ultimo post di questo onorevolissimo blog.
Ha preso un pò la sua strada nell'ultimo periodo e noi, che siamo i suoi genitori, siamo fieri e orgogliosi di come si è sempre comportato.
Ne apriamo un altro. Forse sarà un pò meno diario di questo. Rifletteremo su altre cose oltre che su noi stessi. E' un esercizio di scrittura non indifferente aver scritto così tanto in questi mesi qui dentro. E' una buona memoria oltretutto. A voi che non siete i protagonisti fregherà ben poco rileggersi tutto ma a noi piace un casino.
Evitiamo di scrivere della tristezza che ci assale o minchiate simili. C'è altro in cui sperare.Il nuovo blog avrà una nuova rubrica del Vanza.
La nuova rubrica si chiama: indovina chi l'ha detto.
A chi indovina, ricchi premi e foto del Vanza nudo.
Poi la meravigliosa rubrica: non sono solo un soprammobile.
Pensieri e parole del nostro Manuelito, cane di legno e filosofo della vita osservata da un'unica angolazione. Per via dello sguardo immobile.
Avremo sempre Carlo e l'architetto. L'american parteciperà in silenzio come ha sempre fatto.
Si è discusso un pò sul nome. Un bel pò. Alla fine abbiamo deciso.Diamo il benvenuto al nostro nuovo blog.
http://disorientati.blogspot.com

giovedì, ottobre 05, 2006

VANZA L'AMICO DELLE DONNE

Ieri pomeriggio vado a prendere un caffè con Giulia.
Ah si allora come stai, come non stai, Carlo com'è, come lo vedi, l'architetto, i tuoi genitori. Bla bla bla soliti.
Ad un certo punto in questo baretto del cazzo a Milano di fianco alla Sormani entra una tizia che conosco. La chiameremo C.
C. mi ha fatto impazzire quando avevo 17 anni. Terza superiore più o meno. Solite cose da sesso adolescenziale niente di più, però la ricordo con immenso affetto.
Lei stava in classe con Giulia. Abbiamo fatto un pò di cose insieme per un pò, ma lei aveva un ragazzo che poi era il doppio di me e dopo mesi passati a far tutto di nascosto lei mi ha dato dello stronzo e non mi ha parlato per mesi. Fino alla grande festa di maturità a casa di la chiameremo F. in cui c'è stato un riavvicinamento momentaneo e breve. Classica scena del ti accompagno a casa e relativa sosta in macchina. Lei poi stava sempre con il solito coglione.
Poi ci siamo rivisti che stavo al secondo di università, solita festa a casa di la chiameremo F. e anche lì una scopatina in amarcord. Lei alla fine, confessa pentita di stare sempre con il solito coglione.
Io, le tipe che dopo aver messo i cornoni al loro rispettivo piangono e si fanno assalire dai sensi di colpa non le sopporto tanto. Lei comunque probabilmente non è che sopportasse tanto me e allora non ci siam più rivisti. L'anno dopo sono andato di nuovo alla festa di la chiameremo F. e la chiameremo C. non c'era. F. ha detto che aveva un impegno con il coglione.
Insomma.
Ci vede, ci riconosce subito, anche perchè Giulia è identica a 10 anni fa quindi la riconoscono tutti.
Io la vedo che chiede qualcosa al tizio del bar, Giulia è di spalle e non la vede.
Ora, le cose da fare potrebbero essere due:
1. faccio finta di niente, che nonostante abbia di fronte le tette migliori che ho toccato in tutta la mia vita di grandi conversazioni non ne abbiamo mai fatte
2. la chiamo e la saluto perchè in fondo a dire un ciao non ci spreco nulla.
Invece sono lo stronzo coglione di sempre e faccio decidere a Giulia, le dico: girati e guarda chi c'è. Così se lei ha voglia la chiama, se non ha voglia è colpa sua se non ci parliamo.
Giulia la chiama.Ciao C. come stai?
La chiameremo C. si avvicina, noto con piacere che le bellissime tette stanno sempre lì e anche tutto il resto. C. fa subito un paio di battute sul fatto che minchia ancora vi vedete voi due. Eh si ancora ci vediamo.
Ma tu, ma tu come stai C.?
Lei: adesso sto qui a Milano, sto sistemando la casa perchè settimana prossima mi sposo.
Il cuore e anche qualcos'altro di Vanza vanno in mille pezzetti. Nooooooooo. C. no ti prego non ti sposare.Vedo che anche Giulia non sa che dire, allergica com'è al rapporto di coppia figuriamoci al matrimonio.
Io: ma lo conosciamo?
Lei: si, è sempre lo stesso.
L'orgoglio interno del Vanza in questo momento è a mille. Lo so non si dovrebbe gioire di queste cose ma vaffanculo coglione che te la sposi. Sei cornuto e sono quasi sicuro, anzi sicurissimo di non essere stato l'unico perchè chiaro che se vai con gente che la bocca non la tiene mai chiusa lo sanno tutti poi. (riferimenti che capiscono in 3)
Allora la chiameremo C. me lo sento che vorrebbe intavolare enormi discussioni sul suo prossimo matrimonio. Ma Giulia si prende male all'istante e la scaca in tre secondi come solo lei sa fare.le dico: magari una sera di questa chiamo F. e usciamo se ti va.
Lei: Luca mi sposo tra una settimana.
Gesù mica ti ho chiesto chissà cosa, mica ho detto: scopiamo adesso nel cesso del bar.
Posso essere anche amico delle donne. Donne che non siano Giulia.
La chiameremo C. non ci crede però e adesso mi scaca lei in tre secondi.
Guardo la mia amica e le dico: Giulia quando ti sposi te possiamo uscire lo stesso vero?
E la faccia che ha fatto Giulia non la posso descrivere, ma era un misto tra: sposarmi? Ma sei scemo? e non ci crede nessuno che vuoi essere amico delle donne. Idiota come sempre.

martedì, ottobre 03, 2006

PAC MAN SEI SOLO UN BULIMICO!

Carlo è tornato ieri pomeriggio. Sta bene anche se ha un colorito che tende al grigio. Abbronzatura londinese dice lui. L'architetto ha preso addirittura mezza giornata di ferie per andare a prenderlo all'aeroporto.
In macchina Paolo ha fatto un sacco di domande a Carlo e l'ha riempito di raccomandazioni sulla casa. Non ti spaventare per come è ridotta, continuava a ripetere.
Carlo ha aperto la porta e la prima cosa che ha detto è stata: sti cazzi!
Perchè è un delirio ormai qui dentro. Scatoloni ovunque, mobili smontati, polvere, libri sparsi, oggetti inutili...cose da trasloco di cinque persone diverse.
Abbiamo cenato tutti e tre insieme sul tavolino da campeggio, perchè il tavolo non ce l'abbiamo più.
Carlo parlava, parlava tanto. Tanto da stupire l'architetto che negli ultimi mesi si era abituato al suo silenzio a cena.
Ha detto: ti ritrovo più uguale di prima.
Ed è la stessa cosa che ho pensato io quando sono stata a Londra. Ecco il vero Carlo, quello degli ultimi mesi qui dentro non sappiamo ancora chi era. Speriamo che non torni mai più comunque.
Arriva il Vanza che propone subito grandi uscite e festeggiamenti per la serata. Carlo non ha voglia. Tanto resta fino a giovedì e di festeggiare e vedere gente c'è tempo.
Il Vanza propone la serata film. Ma è un'impresa ritrovare un film decente in mezzo al casino generale e allora Luca tira fuori la genialata, facciamo il torneo Pac Man.
Perchè quando vivevamo qui all'inizio, quando eravamo giovani, quando eravamo felici prima che il casino dell'ultimo anno ci travolgesse, quando eravamo solo degli universitari felici di esserlo facevamo sempre due cose precise.
La serata film e il torneo di pac man. Ci fu un periodo in cui c'era anche il torneo di Risiko ma poi il Vanza ha cominciato a delirare su svolte imperialistiche strane che hanno un pò terrorizzato tutti.
Ci sono tre modi di giocare un torneo pac man.
Il primo è uno schema a testa con accumulo punti.
Il secondo è una partita a testa.
Il terzo è una partita a testa con tempo limitato.
Decidiamo per il terzo, perchè il primo non è divertente e conta molto chi inizia, il secondo è troppo lungo e si rischia, come ricorda il Vanza, che una partita possa durare anche due ore.
Parte Paolo. Muore allo schema 17 come sempre. Fa sempre lo stesso errore da anni ormai.
Poi Carlo che conduce la sua partita in maniera onorevole e serena.
Il Vanza invece condisce ogni partita con incitamenti e grida da stadio al suo pacman al limite dell'assurdo.
Io, modestamente, a Pac Man sono bravissima, ho perso pochissime volte e ho anni e anni di scuola alle spalle.
Infatti io e il Vanza ci contendiamo il superpremio.
Comincia lo spareggione.
Lo spareggione per regola si disputa con il primo metodo.Uno schema a testa. Parte il Vanza, poi io.
Parità dopo 20 schemi, poi vado in testa io, poi lui, poi parità, poi sono in testa io.Il Vanza muore e mette fine alla parita allo schema 65, il più bastardo di tutti. Pac Man è solo, deve mangiare e affrontare i fantasmini senza l'aiuto delle palle magiche che li rendono vulnerabili. Deve entrare e uscire da una serie di tunnel. Ad un certo punto si trova intrappolato in un tunnel tra un fantasmino rosso e uno verde. E' la morte peggiore, quella con disonore e umiliazione, come il tunnel a calcio. Pac va a destra, poi a sinistra, il Vanza suda freddo, impreca contro lo schermo, e poi viene definitivamente strozzato dai due fantasmini. GAME OVER.
Il Vanza si alza in piedi e impreca: Uovo giallo di merda! Sei solo un bulimico! Sei solo un bulimico!
Il tabellone della hall of fame dei punteggi recita il seguente verdetto:
GIULIA 2641034
VANZA 2453862
Ho vinto, ho vinto io!Il Vanza detesta perdere e chiede la rivincita. Non ci casco. Si ricorda una volta in questa casa, che un torneo pac man andò avanti tutta la notte tra rivincite, belle, rivincite delle belle, spareggioni, rivincite degli spareggioni...per poi non vedere nessun vincitore. Il Vanza si autoproclamò vincitore per abbandono degli altri concorrenti.
Ma questa volta ho vinto io e non si discute.
Carlo intanto che noi discutiamo molto amabilmente come sempre armeggia con la tv. Vuole attaccare la vecchia console nintendo. Purtroppo gli spieghiamo che è saltata quando una sera, io e il Vanza stavamo facendo una meravigliosa partita a Kikle Cubicle ed è partita la corrente del palazzo, provocando danni irreparabile alla vecchia console. Che è originale e vera figlia degli anni '80.
Carlo ha un moto di tristezza: ma neanche Supermario bros? E road Fighter?
Oddio ci viene da piangere.
Spieghiamo a Carlo che abbiamo provato a ripararla ma senza risultati, anzi forse peggiorando le cose e che abbiamo provato a scaricare sul computer una versione di supermario che somigliasse alla 1 della Nintendo ma con scarsi risultati, perchè ora ci sono solo quelle supertecnologiche con un milione di comandi e Mario in 3D. Kikle non esiste per pc ma c'è road fighter se vuole.
Carlo si illumina e dice: la versione 3 schemi con finale sulla spiaggia?
Vanza dice: si si come l'originale!
E via, altra partita alla quale non partecipo perchè a Road Fighter ho sempre perso e anche con disonore. Fin da piccola lo sapevo che non sarei mai riuscita a guidare una macchina decentemente.
Non so fino a che ora siano stati appiccicati a quel gioco, io sono andata a dormire dopo un pò. L'architetto ci aveva addirittua lasciato durante lo spareggione di Pac.
Stamani mi sono alzata e a parte la gioia di vedere Carlo nel letto accanto al mio che non si può proprio descrivere ho visto il Vanza nel letto di Tye con accanto il libretto di istruzioni di Super Mario.

domenica, ottobre 01, 2006

IN FONDO PERO' SI VOGLIONO BENE


Oggi era il pomeriggio studio.
Perchè da domani non avrò più la testa per fare niente. Il pomeriggio studio è naufragato dopo 30 minuti e sole 20 pagine malamente sottolineate del manuale di economia. Così ho fatto questo.
Sono stata anche clemente con la pancia del Vanza e con i capelli dell'architetto. Manuelito guarda attonito tutta la scena.
Qualcuno sa che cos'è la doppia marginalizzazione?
Così potrei definitivamente chiudere il libro e pensare che questo blog a parte farmi perdere un sacco di tempo in cazzeggio abbia anche un'utilità residua che ancora non ho sfruttato.

CHE SCHIFO ESSERE NATI NEL 1982

Venerdì sera sono andata al concerto dei Radio Birdman.
Gruppo rock australiano, attivo negli anni '70. Gli anni di Iggy pop e degli Stooges. Gli anni '70, il vero rock and roll. Gli anni in cui avrei voluto vivere.
Ora è il 2006 e i Radio Birdman sono un gruppo di sesantenni che ci pisciano in testa a tutti noi giovani da quanto sono bravi e pieni di energie. Poco importante.
Ho una serie di problemi stupidi sulla testa, angoscie e tristezze varie molto idiote. Non riesco a staccarmi da questa orrenda sensazione di oppressione che sento da un pò di settimane. Mi fa innervosire un sacco stare in questo modo perchè lo trovo inutile e senza nessuno scopo e non mi va di sprecare energie e tempo per stare male. E dopo venerdì prossimo spero andrà meglio.
Io e i miei amichetti che non conoscono i coinquilini e Vanza vari arriviamo al Live a Trezzo presto, anzi prestissimo.
Chiediamo: a che ora suonano?
Il parcheggiatore con la torcia: alle 23.
Sono le 20.45.
Non c'è molta gente e il biglietto acquistato un paio di giorni prima segna il numero 46.
Abbiamo molta birra con noi. Due zainetti piene di lattine e 5/6 bottiglie. L'attesa è lunga e la birra purtroppo scorre. Purtroppo perchè dopo un paio di ore di attesa entriamo e sono già ubriaca. Riusciamo ad entrare nel locale con le nostre care lattine infilate nelle calze e ci sediamo. In tutti i posti in cui mi sono imbucata con le lattine infilate nelle calze non mi hanno mai perquisito all'ingresso. Mai. E neanche questa volta, ma Laura, la mia amica dietro di me viene fermata dal tipo della security. Tocca tocca per 20 secondi interminabili ma non tocca in basso. Non nelle calze.
Comincia il gruppo spalla. Bella merda. La musica non era male ma i testi, dio mio. Cantate in inglese se scrivete stronzate e non volete che nessuno vi capisca.
Alle 11 passate entrano loro. All'inizio non si muove nessuno. Non c'è molta gente e fatica a partire un pò di movimento. Laura però è scatenata e dà un paio di spintoni a due tipi, anche belli grossi. Comincia un pò di pogo leggero. Io me ne voglio stare un pò in disparte che bene bene non riesco a stare in piedi. Ma Enrico il mio amico simpatico mi spinge in mezzo. Due minuti e cado, cinque e perdo una scarpa, sette e ricado, dieci e ho il braccio viola. Ok basta, esco dal mucchio, nonostante siano stati minuti fantastici e mi metto un pò dietro. Un tipo stronzo stronzo mi spinge in mezzo con la mossa proibita, quella che non si fa mai nel pogo, dopo la gomitata alta. Il calcio di punta nella caviglia. Che ti fa andare in avanti senza capire chi è stato e per giunta una volta che sei andata avanti sei in ormai in mezzo e non riesci più ad uscire senza girarti. Ma brutto stronzo che mi fai la mossa proibita. Un paio di spinte, di schiacciamenti, di toccate, di piedi schiacciati e son fuori. Poi il resto del concerto me lo vedo bene e me lo sento in santa pace mentre vedo Laura che viene presa di peso da quelli della security mentre tenta di scavalcare le transenne. La portano a lato da veri stronzi e lei tre secondi ed è già dentro di nuovo. Ritorna Enrico che mi tira per una mano e mi dice: "adesso la facciamo! Adesso la facciamo! Adesso la facciamo!", io non capisco e dico "cosa?cosa?cosa?", poi arriva Lorenzo da dietro e mi solleva di peso e grida "la catapulta!".Oddio sono in mano ad uno della security ed è stato un attimo in cui ho pensato che nessuno mi avrebbe preso e che sarei finita per terra schiacciata. Mi pare di essere finita sulla schiena di un tipo e ho sentito mani ovunque e poi ero in braccio al tipo della security. Mi rimetto dietro stando attenta che nessuno dei miei amici mi veda e mi rispinga in mezzo. Ma sono pochi i minuti in cui non vengo nuovamente trascinata. Picchia, picchia, spingi, spingi, balla, balla. Il concerto finisce. Altra birra. I soldi li abbiamo tenuti per la birra e l'alcool post concerto.
E succede una cosa fantastica. Mentre sono al bar con Enrico a prendermi da bere arrivano due tipi che fino a cinque minuti prima hai spinto selvaggiamente e ci salutano, ci stringono la mano e ci dicono "bel concerto". E siamo tutti contenti. Arrivano anche Laura e gli altri e ci fermiamo a parlare con questi tipi, sudati e distrutti come noi. E' strano pensare che 3 minuti prima gli hai dato una spinta mega e ora sono lì che sorridono felici. Non si spiega quello che succede in questi concerti, in cui nessuno vuole farti male sul serio. In cui c'è il pogo buono non quello di cui hai paura e quello inutile e violento. Ci si diverte e basta.
E quando usciamo e ci sediamo dietro alla macchina per riprendere un attimo le energie, tutti i tizi che passano ci salutano divertiti e ci sorridono. Enrico dice: "sei il loro mito, hanno apprezzato la catapulta". Dio mio, io ho solo un gran mal di schiena.
Poi si torna a Como, sosta al forno e mi trascino a casa di Laura mentre Mattia che mi dorme accanto russa peggio di mio padre.
Passo il sabato in giro in bicicletta e la sera a parlare e bere.
Mi sento leggera come non lo ero da tempo. Oggi tornando a casa con il treno sorridevo ripensando alla serata. Mi sembra che un pò di tristezza si sia sciolta dal nulla.
Poi mi ha chiamato mio padre e mi ha detto: "dimmi che il concerto faceva schifo, perchè ormai son vecchio e non posso credere che siano ancora capaci di fare buona musica".
Io ho detto: "sai papà non è stato un granchè, son sempre gli anni '70 proiettati nel 2006".
Mio padre: "si vabbè ho capito è stato fantastico, w il rock comunque"
Si, w il rock papà.