5coinquilini

lunedì, novembre 28, 2005

UNA NOTTE DI ORDINARIA FOLLIA

Tye, John e Sara sono a Firenze.
Paolo: vi va se stasera usciamo tutti insieme e ce ne andiamo a bere da qualche parte?
Carlo: io devo uscire con una tipa
Indovinate chi non aveva niente da fare? Io, giusto!
Allora io e Paolo stasera usciamo insieme.
Ci dirigiamo verso uno storico locale milanese che mette rock e ska tutta la sera e che ad inizio stagione invernale costa poco, ma molto poco rispetto al resto dei locali.
Io ci ho passato gran parte della mia adolescenza, Paolo praticamente non ci è mai stato. Entriamo, beviamo e ci accorgiamo subito che il locale è abbastanza vuoto, ma come?
Ci sono coppie di trentenni e sedicenni/diciassettenni ma siamo veramente pochi.
Meglio!
Cominciamo subito a ballare come dei pazzi. Spintoni, anzi truzzoni, poghi improbabili, passi degni del maestro Repetto. Tutto questo mentre la pista era praticamente vuota.
Paolo non fa altro che bere rhum e coca e io non sono da meno. Ora ditemi cosa può succedere a uno che è abituato a bere al massimo il succo di ananas a pranzo quando comincia a ingurgitare litri di superalcolici? Beh succede l’inimmaginabile. Paolo diventa il mito della serata, tutti lo applaudono e alcuni lo vogliono anche picchiare ma lui niente resiste e si butta pure sulle bariste.
Io intanto mi godo lo spettacolo e mi mangio le mani per non aver portato la macchina fotografica, per immortalare questi meravigliosi momenti di delirio.
Usciamo alle 3 stremati e sudati come neanche succede al 15 di agosto dopo un pomeriggio passato al sole a fare il pic nic all’Idroscalo. Ci dirigiamo barcollanti e urlanti verso il mitico pandino ma veramente non ce la sentiamo di guidare e da bravi ragazzi, decidiamo di abbandonare la macchina e di dirigerci a piedi verso casa. Ci metteremo ben 1.30 minuti prima di arrivare dalle parti di casa nostra. Dopo aver rischiato di essere accoltellati, derubati, malmenati siamo finalmente davanti a casa. Ma c’è qualcuno appoggiato alla porta, chi è ? Carlo? Beh che succede? Ha dimenticato le chiavi di casa prima di uscire. Allora mi giro verso Paolo (che intanto cercava di avere una conversazione con la porta dell’ascensore) e gli dico: Oh dammi le chiavi? E lui: ma quali cazzo di chiavi vuoi? Quelle che ho lasciato in macchina? E io: NOOOOOOOOOOOOO
Tutto questo urlando sul pianerottolo alle 4/5 del mattino.
E sapete cosa abbiamo fatto? Poiché nessuno voleva tornare alla macchina e visto che comunque non ci saremmo ricordati la strada, abbiamo dormito fuori sul pianerottolo, fino a quando abbiamo chiamato Vanza. Si perché lui ha le chiavi di casa nostra, tanto praticamente vive con noi.
Il Vanza arriva alle 10.30 dopo che tutti i vicini ci hanno visto in quello stato indecente e Paolo aveva anche vomitato nel posacenere esterno. Vanza arriva e si permette pure di commentare dicendo: ma non vi vergognate ridurvi così alla vostra età!
Ora, ringrazia che non sei ancora morto, perché sei l’ultimo a dover parlare di queste cose (http://5coinquilini.blogspot.com/2005_06_01_5coinquilini_archive.html ricordate il fucsia va con tutto?) e soprattutto non lo sei solo perché altrimenti avremmo dovuto rovistare nei tuoi vestiti per trovare le chiavi!
Insomma il Vanza si permette di farci pure una predica di mezz’ora e ci disturba pure l’ultimo spazio di cervello ancora libero dal mal di testa.
La giornata sarà però caratterizzata dalle urla di Paolo che in preda a degli attacchi di panico ancora si chiede come sia potuta succedere una cosa del genere.Ah, quando è andato a riprendere la macchina è stato visto aggirarsi in lacrime e abbracciare il pandino per averlo abbandonato una sola notte.
Robe da pazzi!

martedì, novembre 22, 2005

MESSAGGE FOR YOU…

Messaggio diretto a Tye e alla sua nuova passione per il canto.
Va bene che la libertà di espressione è importante.
Va bene che il lato artistico emerge quando meno te lo aspetti.
Va bene che la vita ti porta spesso ad attraversare strade imbattute.
Va bene che ti vogliamo tutti bene.Però con ste cazzo di canzoni ci hai fracassato il cervello (per non dire altro)!!!

lunedì, novembre 14, 2005

SERATA FILM

Il primo problema come sempre è la scelta del film. Tutti vogliono sceglierlo, avere un peso nella decisione. In teoria visto che le serate film le ho inventate io dovrei decidere io ma la giuliacrazia non sembra funzionare tanto bene e tutti si infilano nelle mie decisioni e non parlo solo di quelle che riguardano le serate film. Ma come ben sapete (se non lo sapete andate a rivedervi i post precedenti che tanto hanno tutti lo stesso titolo) le serate film vengono sempre raccontate tramite i premi che vengono assegnati.
PREMIO PER LA MIGLIOR SELEZIONE
A Paolo: perché tutti volevamo vedere Sideways e lui se né uscito con un gran film di Pedro. In fondo con due americani in casa un po’ di buon cinema europeo non fa mai male. La mala educacion si rivela la scelta migliore. I due immigrati apprezzano e non poco. Il film riceve anche l’applauso finale e qualche lacrima amara durante ma soprattutto ci fa riflettere tanto e ci lascia grandi emozioni, che poi è quello che dovrebbero fare tutti i film ma come ben sappiamo non è sempre così!
PREMIO PER IL MIGLIOR COMMENTO
A Sara: perché dopo due minuti se ne esce con un commentino da ragazzina con l’ormone impazzito e meno male che il John parla male italiano e non ha capito. Comunque la giovine ricciolina commenta il giovine attorino Gael con frasi che tradotte secondo il vocabolario paolottonebrianzolo/italianogiovane fanno più o meno così: “Che bel ragazzotto. Apprezzo volentieri anche la sua parte posteriore, speriamo che si mostri in tutta la sua bellezza durante la pellicola”.
PREMIO RESISTENZA
A Carlo: come suo solito finito il film si gira verso la platea e dice: “Ne vediamo un altro?” il ragazzo sa quali corde della sensibilità andare a toccare e a quegli occhioni color cioccolato nessuno può resistere e gli si risponde sempre di si. Ma poi nessuno si ferma a guardare il secondo/terzo film con lui perché tutti si addormentano in posizioni improbabili su divani, cuscini, sedie, tappeti…
Anche questa volta è andata così ma Carlo da vero uomo ha resistito e si è visto anche il secondo film. Un mito!
PREMIO DELLA CRITICA
A John: non sapevamo che premio dargli ma questo ci sembra abbastanza azzeccato. L’americano si merita almeno un premio perché provate voi a non sapere una parola di italiano e a vedervi film su film. Magari anche film americani/inglesi doppiati in modo osceno o tradotti nei modi più improbabili. Lui, pur non essendo ovviamente obbligato, si presenta a tutte le serate film e se ne sta semizitto, cercando di capire solo attraverso il linguaggio universale delle immagini e della musica. Praticamente un nuovo approccio al cinema. Ora esporterà questa tecnica, dopo averla perfezionata, anche in America creando il nuovo mercato dei film doppiati in varie lingue. Tutti già sogniamo la casalinga del New Jersey che si guarda Pretty Woman in tedesco o il business man di Wall Street che guarda le gesta del mitico Gordon Gekko in portoghese.
PREMIO PER LA MIGLIOR IMITAZIONE
E vabbè pensavate che l’avevamo scampata almeno per questa volta. E invece no.
A Paolo: ovviamente. E indovinate chi ha imitato? Ma certo Gael che in questo film interpreta almeno 3 personaggi e lui quale doveva imitare, la versione Ignacio? La versione fratello di Ignacio? Noooo troppo facile. Ovviamente la versione travestito del racconto di Ignacio.
Beh che dire, osceno! E mi ha anche rovinato le scarpe! Perché se hai il 43 di piede è inutile tentare di infilarsi un bel 39! Ti pare? Ah poi i vestiti, orribile. Vedere Paolo, bel rappresentate della Milano bene, truccato e agghindato come il peggior viados di Cinisello ci ha fatto veramente impressione e credo che tutti avremo incubi per giorni!
Sospettiamo che abbia scelto questo film solo per potersi vestire da donna senza dover trovare imbarazzanti giustificazioni.
È pur sempre vero che la serata film senza l’imitazione di Paolo non sarebbe la stessa e anche se poi lo insultiamo tutti lui va avanti fiero e se ne strafrega di quello che gli diciamo.

martedì, novembre 08, 2005

I VICINI

Non vi abbiamo mai parlato dei nostri vicini.
Abitiamo in un palazzo di otto piani con quattro appartamenti per piano e quindi ci sono un sacco di famiglie che abitano con noi.
I nostri vicini sono mitici!
Ci troviamo bene quasi con tutti e sembra che tutti ci vogliano bene. Sono quasi tutte famiglie con figli e ci sono anche un sacco di immigrati. Tanto per cominciare vorrei parlare della mia seconda mamma (forse anche prima), la Cesi. All’anagrafe Cesarina ma per tutti Cesi. Mi ha insegnato più cose lei in questi tre anni che mia madre in venti. Quando mi sono trasferita con Carlo lei ci ha preso sotto la sua protezione e ci difende a spada tratta contro tutti. Ci ha insegnato a cucinare, ad usare la lavatrice, a stirare una maglietta senza accentuare le pieghe invece di farle sparire, insomma ci ha insegnato come vivere senza genitori costantemente dietro al culo. La Cesi vive nell’appartamento di fianco al nostro, prima stava con suo figlio Raffa ora vive con il suo compagno Paulet (all’anagrafe Raffaello e Paolo). Per spiegarvi bene quanto sia fantastica sta donna basta dire che ieri sera si è presentata con una teglia mega di lasagne che aveva fatto solo per noi e non si è neanche voluta fermare a mangiare per non disturbare. Ci invita sempre ai vari pranzi festivi, natale, pasqua, vigilia, insomma se uno per sfiga resta da solo c’è sempre la Cesi pronta ad adottarti e a farti sentire meno solo. E non lo fa solo con noi ma anche con le altre famiglie che abitano nello stabile. Due anni fa una famiglia di albanesi si è trasferita di fronte a noi, il marito lavorava tutto il giorno e la moglie, incinta, stava sempre da sola. Non conosceva nessuno, non parlava bene italiano e stava sempre chiusa in quel buco di casa. La Cesi ha adottato anche lei, la invitava a mangiare, la accompagnava a fare la spesa, la faceva uscire per conoscere il quartiere, l’ha aiutata quando è nato il bambino. Ora è la nonna adottiva del piccolo Deni che senza la Cesi non potrebbe vivere. Una donna fantastica!
La Cesi viene a cena coi miei quando Carlo non vuole venire per non lasciarmi da sola ad affrontare i milioni di problemi che ho con mia madre. I miei si tranquillizzano quando la vedono e passiamo tutta la serata a parlare senza litigare neanche una volta. Se viene Carlo o vado da sola è sempre un delirio.
Poi anche il Paulet è bravo e Raffa è quasi un fratello ma la Cesi è sempre al primo posto.
Poi ci sono le altre famiglie, italiani, albanesi, turchi, filippini, un po’ tutto il mondo.
Più o meno siamo andati a mangiare a casa di tutti. Ci vedono soli, senza famiglia e un po’ incasinati e ci invitano a mangiare i loro piatti tipici e noi non diciamo mai di no. Mai.
Poi ci sono Ethienne e Marek che abitano proprio sopra di noi. Sono un francese e un polacco che vivono insieme. Loro sono molto tranquilli e abbastanza riservati, ma con i loro accenti sono un vero spasso. Tye ci va molto d’accordo, forse perché è immigrato europeo anche lui e allora si trova bene perché vive un po’ la loro stessa situazione. Ethienne è un mega appassionato di cinema, cita film in continuazione e passa tutto il suo tempo libero al cinema. Marek lavora sui computer, è un programmatore, e la loro casa è piena di pezzi di vari computer sparsi. I fili neri si confondono con i vari film. Partecipano spesso alle nostre serate film e anche loro ovviamente adorano la Cesi.
E infine, non possiamo descriverli bene tutti, c’è il signor Marcello, il nostro padrone di casa che abita al primo piano. Lui è simpatico ma resta pur sempre il classico milanese pieno di soldi che non se li gode fino in fondo. Credo abbia un sacco di appartamenti in giro per Milano eppure vive in un micro appartamento in un palazzo che di certo non è nella zona più bella e che si trova sul libro dei palazzi a buon mercato. Ma comunque è sempre gentile e ogni tanto non ci fa storie se paghiamo l’affitto in ritardo. E per esempio per John non ha detto niente. In fondo è sempre una persona in più che vive con noi, anche se prima o poi se ne andrà. In fondo ci vuole bene, soprattutto a Paolo, forse perché un po’ si assomigliano e lui lo vede un po’ come il suo figlio mancato. Poi Paolo è stato il primo a prendere l’appartamento, noi siamo arrivati tutti dopo ed è Paolo che dirige i rapporti con Mr Marcello.
Comunque a la fin de la fiera siamo felici dei nostri vicini. Certo non è sempre tutto così bello, i problemi ci sono sempre. Quando facciamo troppo casino ci vengono sempre a bussare e rompono un po’ come noi rompiamo a loro. Ci sono degli appartamenti in cui non sappiamo neanche chi ci abita ma per scelta loro non nostra, ci sono famiglie e persone con cui il massimo scambio di parole si riduce a buongiorno e buonasera sulle scale, ma sono solo una minoranza.
La nostra porta resta sempre aperta a tutti.