CHE SCHIFO ESSERE NATI NEL 1982
Venerdì sera sono andata al concerto dei Radio Birdman.
Gruppo rock australiano, attivo negli anni '70. Gli anni di Iggy pop e degli Stooges. Gli anni '70, il vero rock and roll. Gli anni in cui avrei voluto vivere.
Ora è il 2006 e i Radio Birdman sono un gruppo di sesantenni che ci pisciano in testa a tutti noi giovani da quanto sono bravi e pieni di energie. Poco importante.
Ho una serie di problemi stupidi sulla testa, angoscie e tristezze varie molto idiote. Non riesco a staccarmi da questa orrenda sensazione di oppressione che sento da un pò di settimane. Mi fa innervosire un sacco stare in questo modo perchè lo trovo inutile e senza nessuno scopo e non mi va di sprecare energie e tempo per stare male. E dopo venerdì prossimo spero andrà meglio.
Io e i miei amichetti che non conoscono i coinquilini e Vanza vari arriviamo al Live a Trezzo presto, anzi prestissimo.
Chiediamo: a che ora suonano?
Il parcheggiatore con la torcia: alle 23.
Sono le 20.45.
Non c'è molta gente e il biglietto acquistato un paio di giorni prima segna il numero 46.
Abbiamo molta birra con noi. Due zainetti piene di lattine e 5/6 bottiglie. L'attesa è lunga e la birra purtroppo scorre. Purtroppo perchè dopo un paio di ore di attesa entriamo e sono già ubriaca. Riusciamo ad entrare nel locale con le nostre care lattine infilate nelle calze e ci sediamo. In tutti i posti in cui mi sono imbucata con le lattine infilate nelle calze non mi hanno mai perquisito all'ingresso. Mai. E neanche questa volta, ma Laura, la mia amica dietro di me viene fermata dal tipo della security. Tocca tocca per 20 secondi interminabili ma non tocca in basso. Non nelle calze.
Comincia il gruppo spalla. Bella merda. La musica non era male ma i testi, dio mio. Cantate in inglese se scrivete stronzate e non volete che nessuno vi capisca.
Alle 11 passate entrano loro. All'inizio non si muove nessuno. Non c'è molta gente e fatica a partire un pò di movimento. Laura però è scatenata e dà un paio di spintoni a due tipi, anche belli grossi. Comincia un pò di pogo leggero. Io me ne voglio stare un pò in disparte che bene bene non riesco a stare in piedi. Ma Enrico il mio amico simpatico mi spinge in mezzo. Due minuti e cado, cinque e perdo una scarpa, sette e ricado, dieci e ho il braccio viola. Ok basta, esco dal mucchio, nonostante siano stati minuti fantastici e mi metto un pò dietro. Un tipo stronzo stronzo mi spinge in mezzo con la mossa proibita, quella che non si fa mai nel pogo, dopo la gomitata alta. Il calcio di punta nella caviglia. Che ti fa andare in avanti senza capire chi è stato e per giunta una volta che sei andata avanti sei in ormai in mezzo e non riesci più ad uscire senza girarti. Ma brutto stronzo che mi fai la mossa proibita. Un paio di spinte, di schiacciamenti, di toccate, di piedi schiacciati e son fuori. Poi il resto del concerto me lo vedo bene e me lo sento in santa pace mentre vedo Laura che viene presa di peso da quelli della security mentre tenta di scavalcare le transenne. La portano a lato da veri stronzi e lei tre secondi ed è già dentro di nuovo. Ritorna Enrico che mi tira per una mano e mi dice: "adesso la facciamo! Adesso la facciamo! Adesso la facciamo!", io non capisco e dico "cosa?cosa?cosa?", poi arriva Lorenzo da dietro e mi solleva di peso e grida "la catapulta!".Oddio sono in mano ad uno della security ed è stato un attimo in cui ho pensato che nessuno mi avrebbe preso e che sarei finita per terra schiacciata. Mi pare di essere finita sulla schiena di un tipo e ho sentito mani ovunque e poi ero in braccio al tipo della security. Mi rimetto dietro stando attenta che nessuno dei miei amici mi veda e mi rispinga in mezzo. Ma sono pochi i minuti in cui non vengo nuovamente trascinata. Picchia, picchia, spingi, spingi, balla, balla. Il concerto finisce. Altra birra. I soldi li abbiamo tenuti per la birra e l'alcool post concerto.
E succede una cosa fantastica. Mentre sono al bar con Enrico a prendermi da bere arrivano due tipi che fino a cinque minuti prima hai spinto selvaggiamente e ci salutano, ci stringono la mano e ci dicono "bel concerto". E siamo tutti contenti. Arrivano anche Laura e gli altri e ci fermiamo a parlare con questi tipi, sudati e distrutti come noi. E' strano pensare che 3 minuti prima gli hai dato una spinta mega e ora sono lì che sorridono felici. Non si spiega quello che succede in questi concerti, in cui nessuno vuole farti male sul serio. In cui c'è il pogo buono non quello di cui hai paura e quello inutile e violento. Ci si diverte e basta.
E quando usciamo e ci sediamo dietro alla macchina per riprendere un attimo le energie, tutti i tizi che passano ci salutano divertiti e ci sorridono. Enrico dice: "sei il loro mito, hanno apprezzato la catapulta". Dio mio, io ho solo un gran mal di schiena.
Poi si torna a Como, sosta al forno e mi trascino a casa di Laura mentre Mattia che mi dorme accanto russa peggio di mio padre.
Passo il sabato in giro in bicicletta e la sera a parlare e bere.
Mi sento leggera come non lo ero da tempo. Oggi tornando a casa con il treno sorridevo ripensando alla serata. Mi sembra che un pò di tristezza si sia sciolta dal nulla.
Poi mi ha chiamato mio padre e mi ha detto: "dimmi che il concerto faceva schifo, perchè ormai son vecchio e non posso credere che siano ancora capaci di fare buona musica".
Io ho detto: "sai papà non è stato un granchè, son sempre gli anni '70 proiettati nel 2006".
Mio padre: "si vabbè ho capito è stato fantastico, w il rock comunque"
Si, w il rock papà.
Gruppo rock australiano, attivo negli anni '70. Gli anni di Iggy pop e degli Stooges. Gli anni '70, il vero rock and roll. Gli anni in cui avrei voluto vivere.
Ora è il 2006 e i Radio Birdman sono un gruppo di sesantenni che ci pisciano in testa a tutti noi giovani da quanto sono bravi e pieni di energie. Poco importante.
Ho una serie di problemi stupidi sulla testa, angoscie e tristezze varie molto idiote. Non riesco a staccarmi da questa orrenda sensazione di oppressione che sento da un pò di settimane. Mi fa innervosire un sacco stare in questo modo perchè lo trovo inutile e senza nessuno scopo e non mi va di sprecare energie e tempo per stare male. E dopo venerdì prossimo spero andrà meglio.
Io e i miei amichetti che non conoscono i coinquilini e Vanza vari arriviamo al Live a Trezzo presto, anzi prestissimo.
Chiediamo: a che ora suonano?
Il parcheggiatore con la torcia: alle 23.
Sono le 20.45.
Non c'è molta gente e il biglietto acquistato un paio di giorni prima segna il numero 46.
Abbiamo molta birra con noi. Due zainetti piene di lattine e 5/6 bottiglie. L'attesa è lunga e la birra purtroppo scorre. Purtroppo perchè dopo un paio di ore di attesa entriamo e sono già ubriaca. Riusciamo ad entrare nel locale con le nostre care lattine infilate nelle calze e ci sediamo. In tutti i posti in cui mi sono imbucata con le lattine infilate nelle calze non mi hanno mai perquisito all'ingresso. Mai. E neanche questa volta, ma Laura, la mia amica dietro di me viene fermata dal tipo della security. Tocca tocca per 20 secondi interminabili ma non tocca in basso. Non nelle calze.
Comincia il gruppo spalla. Bella merda. La musica non era male ma i testi, dio mio. Cantate in inglese se scrivete stronzate e non volete che nessuno vi capisca.
Alle 11 passate entrano loro. All'inizio non si muove nessuno. Non c'è molta gente e fatica a partire un pò di movimento. Laura però è scatenata e dà un paio di spintoni a due tipi, anche belli grossi. Comincia un pò di pogo leggero. Io me ne voglio stare un pò in disparte che bene bene non riesco a stare in piedi. Ma Enrico il mio amico simpatico mi spinge in mezzo. Due minuti e cado, cinque e perdo una scarpa, sette e ricado, dieci e ho il braccio viola. Ok basta, esco dal mucchio, nonostante siano stati minuti fantastici e mi metto un pò dietro. Un tipo stronzo stronzo mi spinge in mezzo con la mossa proibita, quella che non si fa mai nel pogo, dopo la gomitata alta. Il calcio di punta nella caviglia. Che ti fa andare in avanti senza capire chi è stato e per giunta una volta che sei andata avanti sei in ormai in mezzo e non riesci più ad uscire senza girarti. Ma brutto stronzo che mi fai la mossa proibita. Un paio di spinte, di schiacciamenti, di toccate, di piedi schiacciati e son fuori. Poi il resto del concerto me lo vedo bene e me lo sento in santa pace mentre vedo Laura che viene presa di peso da quelli della security mentre tenta di scavalcare le transenne. La portano a lato da veri stronzi e lei tre secondi ed è già dentro di nuovo. Ritorna Enrico che mi tira per una mano e mi dice: "adesso la facciamo! Adesso la facciamo! Adesso la facciamo!", io non capisco e dico "cosa?cosa?cosa?", poi arriva Lorenzo da dietro e mi solleva di peso e grida "la catapulta!".Oddio sono in mano ad uno della security ed è stato un attimo in cui ho pensato che nessuno mi avrebbe preso e che sarei finita per terra schiacciata. Mi pare di essere finita sulla schiena di un tipo e ho sentito mani ovunque e poi ero in braccio al tipo della security. Mi rimetto dietro stando attenta che nessuno dei miei amici mi veda e mi rispinga in mezzo. Ma sono pochi i minuti in cui non vengo nuovamente trascinata. Picchia, picchia, spingi, spingi, balla, balla. Il concerto finisce. Altra birra. I soldi li abbiamo tenuti per la birra e l'alcool post concerto.
E succede una cosa fantastica. Mentre sono al bar con Enrico a prendermi da bere arrivano due tipi che fino a cinque minuti prima hai spinto selvaggiamente e ci salutano, ci stringono la mano e ci dicono "bel concerto". E siamo tutti contenti. Arrivano anche Laura e gli altri e ci fermiamo a parlare con questi tipi, sudati e distrutti come noi. E' strano pensare che 3 minuti prima gli hai dato una spinta mega e ora sono lì che sorridono felici. Non si spiega quello che succede in questi concerti, in cui nessuno vuole farti male sul serio. In cui c'è il pogo buono non quello di cui hai paura e quello inutile e violento. Ci si diverte e basta.
E quando usciamo e ci sediamo dietro alla macchina per riprendere un attimo le energie, tutti i tizi che passano ci salutano divertiti e ci sorridono. Enrico dice: "sei il loro mito, hanno apprezzato la catapulta". Dio mio, io ho solo un gran mal di schiena.
Poi si torna a Como, sosta al forno e mi trascino a casa di Laura mentre Mattia che mi dorme accanto russa peggio di mio padre.
Passo il sabato in giro in bicicletta e la sera a parlare e bere.
Mi sento leggera come non lo ero da tempo. Oggi tornando a casa con il treno sorridevo ripensando alla serata. Mi sembra che un pò di tristezza si sia sciolta dal nulla.
Poi mi ha chiamato mio padre e mi ha detto: "dimmi che il concerto faceva schifo, perchè ormai son vecchio e non posso credere che siano ancora capaci di fare buona musica".
Io ho detto: "sai papà non è stato un granchè, son sempre gli anni '70 proiettati nel 2006".
Mio padre: "si vabbè ho capito è stato fantastico, w il rock comunque"
Si, w il rock papà.
7 Comments:
in tutto questo spingi e metti mani ovunque il caro Enrico che posizione ha assunto per la serata?
By vanza, at dom ott 01, 01:52:00 PM 2006
ma cosa dici?
By Anonimo, at dom ott 01, 04:01:00 PM 2006
il vanza è geloso puppappero
By meria, at dom ott 01, 04:08:00 PM 2006
non sono geloso, donne.
Mi pare evidente che il caro Enrico in tutto questo spingi e mani e ti tiro a forza e facciamo la catapulta e quanto sei simpatica e ... aspirasse ad altro che ad una stretta di mano. E non chiedetemi come lo so, perchè lo so e basta.
E' evidentissimo mia cara Giulia che il tuo costante non renderti conto che i penedotati provino interesse nei tuoi confronti è, come dire, allucinante.
E non ti incazzare.
By vanza, at dom ott 01, 10:00:00 PM 2006
Non mi incazzo.
Però facciamo che la nostra vita è in posizione intermedia tra io che dico "si può essere sempre solo amici" e tu che dici "è difficile/quasi impossibile essere amici di sesso opposto". Ok?
E tu poi sei fissato e immagini sesso ovunque.
By giulia, at lun ott 02, 10:13:00 AM 2006
il sesso, giulia, E' ovunque.
;)
By meria, at lun ott 02, 10:37:00 AM 2006
oh meno male che c'è qualcuno che lo dice.
Non sono fissato, sono un normale ragazzo di 24 anni con ormoni e tutto il resto.
Senti Giulia il discorso è lungo e complicato e sempre lo stesso per cui se ne parla in privato. Mi pare chiaro che noi già siamo in posizione intermedia quindi direi ok.
Poi, perchè deve sempre essere così difficile litigare con te?
By vanza, at lun ott 02, 10:57:00 AM 2006
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