HAI PAURA DEL COMPONIBILE
Domenica è tempo di bilanci.
Se poi devi anche riprenderti da una notte passata a Torino e devi montare un bagno che mai avresti pensato di comprare, allora è davvero tempo di bilanci.
Con gli occhi che non riescono ad aprirsi più di 1 centimetro cerco di mangiare qualcosa per riprendermi il più possibile ma ogni tentativo sembra inutile, allora mi arrendo ancora prima di aver cominciato.
Mai mi sarei immaginata di dover discutere con Carlo del colore delle maniglie del bagno. Se ripenso a quando avevamo 10 anni, a quando ne avevamo 15, a quando per la prima volta abbiamo parlato di vivere insieme, mai mi sarei aspettata di fare un discorso del genere con tutta la serietà che ci abbiamo messo. Sa di definitivo questa giornata, questa domenica di sole a Milano, questo pranzo alle 4 di pomeriggio. E poi domande. Tra due anni, dove saremo? Dove sarà il bagno che abbiamo comprato tutti insieme? Dove saremo tutti noi? In quale casa andrà?E' il primo vero acquisto che facciamo tutti insieme. I mobili sono mattoni definitivi, solidi che ti trascini dietro e se sono di altri non ci fai caso ma quando sono tuoi è tutto diverso. E' stabile. Carlo per queste cose va in paranoia al solo pensiero. Io ci metto un pò prima di realizzare. Bagno vecchio smontato e restituito al legittimo proprietario e mobili nuovi montati e prontamente in uso. Saranno solo paranoie? In fondo sono solo pezzi di legno bianco e specchi rettangolari. Ma a 23 anni sanno di maturità ed ora quando entro in bagno provo un pò di angoscia. Più o meno la stessa angoscia che provavo un anno dopo essere venuta a vivere in questa casa. La consapevolezza che non sarei più riuscita a tornare indietro. A vivere ancora con i miei, ad essere ancora protetta. Non ce la farei mai e questo a volte mi dispiace. Mi dà un senso di insicurezza profondo, di incertezza che non so se riuscirò mai a risolvere.
Ora il bagno risplende nella stanza con il pavimento rosa e la mia angoscia risplende nella mia testa.