5coinquilini

lunedì, luglio 10, 2006

SE PIOVE SPUNTA L'ARCOBALENO, MA A MILANO NON SI VEDE

Sabato sera sono uscita con l'architetto.
Io e lui e basta. Pare stupido dato che viviamo nella stessa casa, ma giuro che a volte è difficile vedersi per più di mezz'ora e spesso ci si vede alla mattina addormentati o alla sera stanchissimi. Comunque usciamo. Obiettivo cena, obiettivo dobbiamo discutere di cose importanti. Non vogliamo stare a Milano e visto che abbiamo la macchina, tangenziale e ricordi infantili alla mano ci dirigiamo in Brianza. Terra di casa mia. Ci dirigiamo in un ristorante ricavato da una vecchia cascina, un pò sperduto in stradine e campi di pannocchie. Però ci arriviamo, giusto in tempo per decidere se stare fuori o dentro. Ovvio che fuori, ovvio che dopo 10 minuti viene giù il diluvio. All'improvviso. Un gran casino per niente, piove tanto e subito, poi basta. Ma è ancora chiaro e spunta un enorme arcobaleno che si vede tutto dall'inizio alla fine (foto a lato). Ci spostiamo nella terrazza coperta al piano superiore. Mangiamo. Beviamo. Parliamo. Le cose stanno in questo modo. L'architetto pare avere l'intenzione di prender casa da solo, un mini appartamento dice lui ma con uso prioritario del bagno e del frigo. E mentre dice solo io nel MIO bagno gli brillano quasi gli occhi. Per uno abituato come era lui, vivere in 5 in questi anni in un mini spazio come casa nostra non deve essere stato per niente semplice, soprattutto all'inizio. Una stanza con un letto, un armadio mio e il mio divano. Va bene architetto abbiamo capito che vuoi che l'aggettivo MIO sia l'inizio della tua nuova vita. Il problema sarà trovar casa, a Milano è una giungla e trovare un appartamento decente da soli che non costi 1000 euro al mese è una vera impresa. Poi c'è agosto di mezzo e settembre sempre più vicino. Ma l'architetto sembra lanciato e si fa un sacco di progetti in testa. Lui dice che ora il vero problema sarà svuotare casa, ripulirla dalle nostre cose, dalle cose comuni. Non siamo mai stati i tipici coinquilini universitari che vivono insieme ma allo stesso tempo separati. Le cose si compravano insieme, in comune, non uno compra una cosa e poi la usa solo lui. Resta il bagno che abbiamo comprato insieme, ma quello se lo prenderà Paolo o finirà in qualche garage in attesa di spazio. Resta il problema che Tye non si può mica portare mezza casa negli Stati Uniti e certe cose le dovrà lasciare qui. Tipo la sua amata libreria di legno di pino che comprò con immensa gioia l'anno scorso. Mica la può smontare e metterla in valigia. Poi cose comuni normali, il videoregistratore, il phone, la tv, varie lampade e simili, oggetti vari acquistati in 4 anni e altro. Molti mobili erano già qui ma molti ne abbiamo comprati o raccattati da qualche parte e ora non sappiamo bene che farcene. A settembre sarà il delirio. Non voglio neanche pensarci.
Finita la cena, tardissimo, saremmo stati seduti tipo 4 ore, che i camerieri ci volevano cacciare, andiamo a bere in un posto lì vicino e Paolo dice che non ha voglia di tornare a casa. Io lo so che casa dei miei è vuota, perchè i miei genitori sono in montagna e mio fratello è in Olanda, però porcamiseria non ho le chiavi. Ma la fortuna ci vuole bene stasera e proprio mentre sto per finire il mio negroni e Paolo sconsolato dice vabbè torniamo a Milano, vedo mio cugino. Lo chiamo. Sta tornando a casa isieme a dei suoi amici. Visto che so come funziona la mia famiglia e so che mia madre quando lascia casa vuota lascia chiavi a chiunque gli chiedo se ha le chiavi di casa mia. Lui ovvio che dice si ma le ha a casa sua, che è giusto a 5m da casa dei miei. Così lo seguiamo a casa, sale, prende le chiavi e io e l'architetto entriamo a casa mia. La gioia di Paolo di lasciare il suo povero pandino in un garage vero, senza la paura che gli rompano il vetro per l'ennesima volta, o che gli righino la macchina, o che gli aprano la portiera solo per divertirsi e per rovistare dentro. Cose che succedono tipo una volta al mese. Qui anche se la lasci in mezzo alla strada non gli fanno niente, però Paolo vuole portarla in garage. Entriamo. Oddio che strano, non sembra neanche casa mia. Non ci sono i miei, è vuota, è pulita. I letti rifatti e qui brilleranno gli occhi di Paolo, la lavastoviglie, il bagno superpulito. Cose buone. Passiamo il resto della notte a guardare le vecchie macchine fotografiche di mio padre. Paolo vuole sapere come funzionano, ma io me ne ricordo giusto un paio. Le altre non sapevo neanche come si aprivano. Una sembrava una scatola poi magicamente togli una levetta, schiacci un bottone e gli viene fuori un soffietto enorme. Le altre restano misteri. Soprattutto per Paolo che non capisce che in alcune si vede l'immagine al contrario e che se ti sposti da una parte l'immagine va da quella opposta. Ha passato tipo mezz'ora a guardare dentro sta cavolo di macchina per capire come centrare un vaso, si spostava a destra e l'immagine andava a sinistra. Stava impazzendo. Poi ha abbandonato anche perchè non mi ricordavo come si caricava quindi non poteva scattare. Poverino. Poi esausti ce ne andiamo a dormire. Il mio letto. Mia madre gli cambia le lenzuola una volta a settimana anche se non ci dorme nessuno.
Al mattino vorremmo fare colazione ma il frigo è ovviamente vuoto ed è domenica. Ma i miei abitano di fronte ad un alimentari vecchio stile in cui c'è ancora la lista clienti e dove i proprietari vivono sopra il negozio. Così suono alla porta come quando facevo quando ero piccola e mia madre mi mandava a prender le cose alla domenica o di sera tardi. La signora mi apre e sembra abbia visto un fantasma. "Non ti vediamo da anni! Cosa ci fai qui? Cosa ti serve?" Così gli chiedo latte e un paio di altre cose e la signora Clara vuole assolutamente che entri per salutare suo marito che ovvio si chiama Mario come metà paese. "Guarda chi c'è, Mario". Manco fossi andata in guerra o tornata dall'inferno. La Clara mi dà le mie cose e poi mentre faccio per pagare mi dice: "Segno?" "Si si segni pure". Fantastico. Così io e Paolo facciamo colazione sul balcone, all'ombra, mentre lui continua a respirare come un pazzo. "Devo ripulirmi un pò i polmoni". E continua a dire:" non passa nessuno, ho contato due macchine in 20 minuti, non si sente niente, non c'è un rumore!!!" E pare felicissimo. Povero bambino di città. Non sto a raccontare le scene che ha fatto quando alle 10.45 hanno suonato le campane per la messa delle 11. "Oddio le campane, non ci credo! Ma sono vere??? Ma dove sono???" Ripuliamo tutto e riportiamo le chiavi a mio cugino. Primo pomeriggio siamo a Milano. Rumore, inquinamento, gente, casino, casino, casino. Paolo esce sul balcone e la prima cosa che sente è un clacson prolungato per 15 minuti perchè qualcuno aveva posteggiato in doppia fila. Dice: "Non hai idea di quanto odi questa città in questo momento".

6 Comments:

  • Meno male allora che non ho avuto le visioni. Stavo fumando alla finestra, ti ho visto camminare con il latte in mano ma non ti ho chiamato perchè non capivo bene se eri tu.
    Ma ora l'architetto si vuole trasferire in Brianza? Tenetelo a Milano!
    Visto a che ora sono sveglio? Passo verso le 11, pronta e lavata.
    Ciao

    By Anonymous Anonimo, at mar lug 11, 07:59:00 AM 2006  

  • Sto male.
    Ho mal di testa e gli occhi di tre taglie più grandi.
    Centro commerciale di merda! Tutta colpa tua Luca che hai rovinato la mia pausa pranzo e la mia giornata. Ma che musica mettono in quei posti?????
    Poco fa ho trovato una cassetta con registrato una mamma per amica, cosa faccio concludo in bellezza la felice giornata e la guardo?
    Ahi che male!

    By Anonymous Anonimo, at mar lug 11, 08:45:00 PM 2006  

  • Non è colpa mia se di fianco all'università costruiscono mille negozi e 200 multisala tutti uguali con musica orribile sparata a mille, tredicenni in libertà che sembrano venticinquenni, vecchi maniaci, donne casalinghe in cerca di amanti, commessi giovani e tristi.
    Forse vogliono farti capire che nonostante anni passati a studiare finirai anche tu così, se già non lo sei.
    Puoi sempre finire le tue giornate a guardare una mamma per amica che a mio debole avviso è un gran telefilm. Sono sempre combattutto per tutto il telefilm, chi mi vorrei fare? La madre o la figlia, la madre o la figlia, la madre o la figlia...alla fine scelgo sempre l'amica coreana. Ah le donne asiatiche!

    By Anonymous Anonimo, at mer lug 12, 08:35:00 AM 2006  

  • io scelgo il tipo degli hamburger. Sa di maschio vero.
    Che pomeriggio noioso. Dovrei lavorare, studiare, lavorare, studiare, lavorare ma nulla non ho proprio voglia. E mi annoio. Chissà se stasera tornata a casa trovo le puntate di Beverly Hills.

    By Anonymous Anonimo, at mer lug 12, 04:33:00 PM 2006  

  • Ciccimut adesso ti metto una cosa sulla noia.
    Poi ti prego disintossicati da Beverly Hills e se ci riesci anche da Twin Picks che ho visto strane cassette in giro. Poi lo sai che ti vengono gli incubi e non dormi per giorni.
    Annota sull'agenda della tua vita serena:
    - evitare tutto ciò che riguarda David Lynch

    By Anonymous Anonimo, at mer lug 12, 08:44:00 PM 2006  

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    By Anonymous Anonimo, at sab lug 22, 06:08:00 PM 2006  

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