TRAFFIC FESTIVAL
Giovedì salta la partenza per Torino, causa annegamento di vario materiale, tra cui anche il mio cervello che annega in strani pensieri, inutili direi.
E allora tutto rimandato a venerdì. L'architetto con la camicia con l'appretto parte ore 14 con "ma perchè non metti l'aria condizionata nella panda, Paolo?". Partono felici e contenti nella scatola che misura una temperatura media di gradi 35. Io scelgo il treno. Ore 19.18. Si lo so c'è un treno che aspetta al binario e che questa sera partirà con me sopra, con uno zaino ripulito e lavato e nuovi vestiti. Il libro, sempre lo stesso. E' un libro che pesa in tutti i sensi e ora occupa anche il posto di due libri nella già straripante libreria di pino dell'americano, che detto per inciso detesta Ellis. Ora anche più di prima.
Ovvio che sul treno incontro svariata fauna di svariato o avariato genere. Come me del resto. Ma succede ogni volta e devo finire questo cazzo di libro prima che triplichi il suo volume, prima che le pagine ancora umide si asciughino in fretta e allora lasciatemi in pace e smettetela di fissarmi. Smettetela di parlare come se volessi intervenire nella vostra conversazione, come se avessi un'opinione su quello che state dicendo, un interesse per ciò che non sia finire questo libro. Ecco sono arrivata.
Il mio ex ex ragazzo mi viene a prendere e raggiungiamo l'architetto e la sua ... e ci dirigiamo al parco. Io penso di essere in considerevole ritardo visto che sono quasi le 10 ma mi sbaglio, perchè è il concerto ad essere in ritardo. Va bene non importa. Ho già sfogato la rabbia repressa con i tizi del treno. Franz Ferdinand, visti già a Milano, stessa cosa qui a Torino, quasi uguale. Però mi è piaciuto il concerto. Finisce, recuperiamo le macchine e altra gente e andiamo al fiume. Fino al mattino, disprezzo totale per il mio stomaco e per la mia vita salutista mai iniziata. E vi giuro che devastarsi con una vegetariana testimonial della vita alimentare perfetta è un piacere irraccontabile. Vale il malessere diffuso del giorno dopo. La sua faccia quando bevo per l'ennesima volta la vorrei fotografare e appendermela in camera. No forse no. Forse vorrei fotografare la sua faccia mentre vede l'architetto ormai senza appretto bere il terzo rhum e coca o mentre lo trascina alla macchina. Bisogna sopportare. Ultimi scampoli di vita giovane per il nostro geometra. Lo dice anche lui, anzi lo grida. E gli si perdona tutto.
Tocco il letto ore 6.00 e lo rivedo ore 12.00. E poco dopo rivedo Vanza pronto e contento per questa sera. Un'eccessiva felicità che lo ha contagiato per tutto il giorno. Ma perchè? Non lo saprà spiegare. Vanza è animale da concerto e da festival. Si aggira con fare ben disposto e socializzante per tutto il parco. Ma alle 3 non c'è molta gente. Così porta la sua socializzazione secondaria nel centro di Torino, in giro per la città. Poi alla sera, di nuovo al parco, di nuovo con la sensazione sbagliata di essere in ritardo. Di nuovo con l'attesa snervante, con la musica orribile in sottofondo, con la birra in mano per passare il tempo. The Strokes. Mah non saprei proprio dire, non è che mi abbiano entusiasmato tanto. Io non ho sentito una parola di nessuna canzone solo un generale bla bla bla. E' vero un bla bla bla con un accento newyorkese very coll. Peccato che mr America sia ormai disperso da giorni e che non abbia partecipato alla serata We love you New York. Preferisce compagnie femminili italiane a suoi concittadini che non trovano niente di meglio da dirgli che un bla bla bla ritmato con il suo stesso accento. Poi collasso involontariamente sul prato. Con il mio ex ex e Vanza accanto. Mi addormento e rivedo il buio notturno ad ora imprecisata. Sento il braccio dell'ex ex che mi trascina alla macchina, sento Luca che sragiona come sempre. Ma sono contenta. Un'ubriaca felice. Poi dormo alla grande anche stanotte e al mattino la colazione. Qualcuno spieghi al caro Vanza che gli abbracci, quei grandiosi biscotti non possono essere infilati in una tipica tazzina italiana. Di grande storia e tradizione ma pur sempre mignotica. Almeno spezza il biscotto. Luca ha questa meravigliosa teoria dell'abbraccio che deve sbriciolarsi solo in bocca e che deve essere mangiato intero. Lascia sempre quelli spezzati nel sacchetto. Così immaginate questo ragazzo con gli occhi pesti per la serata precedente che si ingozza di biscotti inseparabili macchiati dal poco caffè che sono riusciti a raggiungere sul fondo della tazzina. Luca parte ore 13.50 dalla stazione. Io resto. Un'altro giorno. Undicesimo comandamento della giornata: Non toccare alcol per tutto il giorno, per tutta la sera. Giro un pò per Torino, poi a casa, poi usciamo, poi serenità mista a zanzare. E un'altra gran dormita. Lunedì mattina ore 9.50 il treno parte anche per me. Torno a casa perchè pomeriggio lavoro. Di nuovo. E mi spiace sul serio andare via, perchè vorrei restare ancora un giorno ma non posso. Torno a casa. Architetto verde sul divano. Dice: ieri sera l'orzo con gli spinaci mi ha distrutto. Capito? Due giorni a rockeggiare distrattamente in giro e sembro solo un fiore con un pò di panzetta in più. Lui vita salutare con orzo che purifica tutto l'intenstino e sembra solo la brutta copia di un sesantenne. Doccia, vestito pulito, cibo nella pancia e metropolitana. Lavoro. Quando torno a casa l'architetto tende al giallo. S'intonerà un casino con la cravatta che miss ti distruggo lo stomaco in due minuti gli ha regalato.
4 Comments:
anche tu sembri malata della sindrome carlina che comprende tanti mali tra cui quello di disprezzare la gente che si incontra sul treno.
Per il resto contento del tuo ritorno, dell'architetto con l'appretto in decomposizione sul divano e di questi giorni a Torino.
L'hai finito o no sto libro, quanto vuoi far durare la lettura di 730 pagine? Peggio di un parto.
Un pò di coriandoli anche per te (anche se non te li meriti).
By Anonimo, at lun lug 17, 06:36:00 PM 2006
Non li voglio i coriandoli!
Si l'ho finito. Sono malata di sindrome carlina ormai da tempo, essendo pure ipocondriaca.
L'architetto è in fase di miglioramento, domani torna al lavoro.
By Anonimo, at lun lug 17, 08:56:00 PM 2006
Passi per gli spinaci ma mischiati con l'orzo proprio no. Ma gli si sono incastrati anche in mezzo ai denti? Perchè spinaci, rucola e prezzemolo sono proprio deleteri per il sorriso.
By Anonimo, at lun lug 17, 09:21:00 PM 2006
La smettiamo di parlare della mia ragazza in questo modo?
Quanto lo devo ripetere??
Devo fare un altro comunicato mai rispettato per farlo capire??
Noto che ti sei anche trattenuta ma ancora non è sufficiente. Puoi fare di più.
E ora sto bene, ho riacquistato un colore tendente al rosa, che si intona comunque con la maggior parte delle mie cravatte.
Vado a lavorare.Addio.
By Anonimo, at mar lug 18, 08:18:00 AM 2006
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