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lunedì, maggio 01, 2006

IL PRANZO DEI VERI LAVORATORI

Oggi io e Carlo siamo andati a mangiare a casa di Vanza. La sua mamma cucina veramente bene e un po’ è quasi tradizione andare a mangiare a casa sua il primo maggio. Così abbiamo mangiato alla grande. Lasagne, arrosto con patate al forno, torta al cioccolato…Il pranzo è veramente piacevole, mi sembra pure di avere 10 anni di meno. Fino a quando al momento del caffè arrivano i miei genitori e soprattutto mia madre. Che non aspettava occasione migliore per beccare me e Carlo insieme e farci la solita predicozza di mezzora su come conduciamo la nostra vita. Tre anni che ripete le stesse cose. Poi arrivano anche i genitori di Carlo e sua madre ripete le stesse cose della mia. Ma si sono messe d’accordo? Sicuramente si. Fortuna che la mamma del Vanza non interviene e resta in disparte mentre serve il caffè e taglia la torta. Vorrei tanto rivangare a mia madre la storia della doccia e di quanto lei è sempre disattenta su quello che mi riguarda ma sto zitta e incasso la predica. Che poi ogni tanto non ci fa neanche male. Soprattutto a Carlo. Che si sente ripetere per parecchie volte di stabilizzare la sua vita, di finire l’università, di trovarsi un lavoro stabile…Tutte cose estremamente facili, secondo loro, se hai 23 anni.
Ci vogliono adulti quando ancora non lo possiamo essere. Vogliono che visto che viviamo da soli cresciamo prima del tempo. Quando io passerei le mie giornate a guardare i cartoni animati e mangiare schifezze non possono certo aspettarsi che sia una persona così adulta come vogliono loro. Che poi se la vogliamo dire tutta, mi sembra già di essere ben più matura di certa gente della mia età. Studio, lavoro, vivo senza di loro, so occuparmi di me stessa, non sempre alla grande però un minimo ce la faccio. Cosa vogliono di più? Magari è solo perché non possono controllarmi come facevano prima. Ma tanto è stata in parte per colpa loro che ho deciso di andarmene di casa il primo anno di università. Perché se non mi avessero lasciata da sola a 19 anni per quattro mesi per poi tornare repentinamente nello stesso modo in cui se n’erano andati, forse l’idea di vivere da sola non mi sarebbe venuta così forte in testa.
Ma comunque sono le solite storie mentali che tanto piacciono a mia madre.
Ritorno a bomba sul vero significato di questo post.
Io, Carlo e Vanza ci conosciamo da quando eravamo piccoli e visto che lui ha tirato in ballo la storia di voler pubblicare una mia foto che riguarda una delle pagine più brutte della mia infanzia, abbiamo deciso di pubblicare delle foto di noi da piccoli. Innocenti bambini brianzoli che vivono felici. Mica tanto però dai in fondo fino ad ora abbiamo avuto tutti e tre una buonissima vita. Poteva andarci veramente peggio. Lottiamo solo contro cose che se le guardi da un'altra prospettiva sono banali.
Vi lascio quindi al post successivo pieno di foto.

2 Comments:

  • Bellissimo ritratto di un 1° Maggio simile a tanti miei, infondo.

    Si è vero , i genitori ci vogliono adulti prima del tempo e tanti non sanno quanto è difficile farlo a quella età...pur essendo stati giovani anche loro.

    Già , anche il più grande dei nostri problemi magari se lo guardi un attimo da un'altra ottica non sembra più grave di altri, e questo può aiutare a risolverlo con nuova energia ed entusiasmo, hai detto parole vramente belle .

    Un brindisi allora,in questa festa un pò di tutti noi , anche se a distanza , ai nostri problemi, e ad una vita "buonissima" visto che in fondo poteva andare peggio...
    ciao buon studio&lavoro
    franalemax

    By Anonymous Anonimo, at mar mag 02, 08:55:00 AM 2006  

  • non pensare che non abbia notato che hai usato la parola rivangare...
    vergognati!

    By Anonymous Anonimo, at mar mag 02, 12:17:00 PM 2006  

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