VOLUMI ALL'IDROGENO
…Per questa rabbia che in punta al mio palato sfiora La nudità della tua intelligenza e ancora Per il tuo corpo altare ed unica dimora Ti sto cercando…
E il cielo di Torino mi accoglie inaspettatamente domenica pomeriggio. Avevo rinunciato da tempo a questo concerto perché pensavo che il 24 dovevo lavorare e una volta scoperto che ero a casa era saltata fuori la storia dei biglietti ed era ormai troppo tardi per prenotarli.
Ma Pao, il mio ex ragazzo, quello che quando stavamo insieme non ha mai fatto quasi niente per me, quello che se ne strafregava di cosa piaceva a me, quello che non è mai venuto ad un concerto con me mi chiama domenica mattina e mi dice che ha un biglietto in più. Alle 3 sono già sul treno per andare a Torino.
Pao è stato molto gentile, mi ha dato tutte le indicazioni per arrivare a questo cavolo di palacoso dove si svolgeva il tutto. Io, ovviamente, ho sbagliato tram e sono finita a Porta Palazzo, in mezzo al mercato più rumoroso del mondo. Torno indietro e finalmente vedo Pao. Non c’è molta gente fuori e decidiamo di andare a mangiare. A casa sua che non è molto lontana da lì, secondo lui. Perché a me pare di aver fatto tantissima strada.
La casa di Pao non è male, incasinata dieci volte più della nostra. Nel momento in cui ho visto il delirio che c’era in cucina ho ringraziato di avere Paolo come coinquilino. Romperà i coglioni però almeno un minimo di ordine riusciamo a mantenerlo. Pao e i suoi tre coinquilini ordine non sanno neanche cosa voglia dire. Sono davvero strani questi tre tizi. Un misto tra un punk, un nerd e un hacker. Praticamente indefinibili. Ma meglio così. Loro al concerto ci vengono ma solo dopo mezzanotte perché prima devono dedicarsi ad altre cose di cui non capisco bene il senso. Mangiamo una pizza presa lì vicino e torniamo al PalaIsozaki.
Il titolo dell’evento è inspirato a “Jukebox all’idrogeno” di Ginsberg, uno tra i miei tanti autori preferiti. Tutti i concerti saranno associati a citazioni letterarie e ad autori vari. Non posso che essere contenta di partecipare ad un evento che almeno nella sua presentazione riunisce le mie due passioni, musica e letteratura.
Entriamo. Decidiamo di sederci in tribuna perché suoneranno tanti gruppi. Meglio sedersi per un po’ prima di dover stare in piedi per 6 ore. Il palco è veramente spettacolare e una volta che cominceranno a suonare si rivelerà in tutta la sua forza, giochi di luce meravigliosi.
Il concerto comincia alle 10 passate con più di un’ora di ritardo. I Perturbazione sono gli unici che conosco del primo pezzo di concerto. Loro non sono male ma la tipa che cantava prima e dopo di loro mi ha veramente ucciso. I Marlene Kuntz, vengono subito dopo e anche qui non è che mi sia divertita granchè. Bravi sono bravi, anzi bravissimi però li preferisco in altre occasioni. I Mau Mau risollevano un po’ l’atmosfera ma è solo con l’ingresso degli Africa Unite che il concerto comincia veramente a scaldarsi. Madaski è un grande e la preponderante presenza dell’elettronica mi sembra un’ottima scelta. Poi il concerto si ferma e vengono proiettati dei filmati con musicisti e scrittori che recitano varie parti di libri o canzoni. Veramente notevole. Alcuni contributi erano veramente al limite del surreale in quel contesto.
Per il concerto dei Linea 77 decidiamo di scendere nella pista ma abbiamo un biglietto che non ce lo permette e allora ci toccherà seguire il concerto dalla tribuna. Uno dei due cantanti tira di quegli urli che se li faccio io divento muta all’istante. Veramente bello il loro concerto. Avrei preferito altre loro canzoni e magari anche qualcosa in più, ma non importa è stato bello anche così. E con "66 diabolous in musica" entrano i Subsonica. Quella canzone spacca tutto il palazzetto, la gente, prima ferma, ora comincia a ballare e a saltare. Ed è impressionante vedere dall’alto il fiume di gente sotto di te che si muove tutta insieme. Mi chiedo sempre più spesso come facciano a sopportare sta botta enorme di adrenalina i musicisti che suonano con un pubblico così grande. Anche se il palazzetto non era pieno e sotto c'erano dei buchi enormi, dovuti al fatto che tanta gente non poteva accedere, la gente è parecchia.
Il concerto dei Subsonica non è il migliore che abbia visto. Ne ho visti di meglio. Certo che avendone visti parecchi uno un po’ meno in forma ci sta. Anche le canzoni non sono le mie preferite ma i ragazzi trascinano parecchio e stare fermi è veramente impossibile. E’ il loro primo concerto che faccio senza stare a stretto contatto con la gente. Praticamente sono vicino solo a Pao e balliamo da soli come dei pazzi, rischiando di cadere sulle sedie davanti ogni tre minuti. Vuoi per lo spazio ridotto, vuoi per l’alcol che abbiamo in corpo, accumulato nei concerti precedenti a quello degli Africa.
A metà del loro concerto si palesa, finalmente, Alessandro Baricco, cerco di fare una foto per il Vanza, suo grande fan, ma non credo sia venuta granchè. Legge Moby Dick. Uno dei momenti più belli della serata. La lettura è intervallata dalla musica e mi sembra che il tutto sia stato pensato alla perfezione al contrario di altri gruppi che non hanno interagito granchè con la parte letteraria dell’evento.
Il finale con Sole Silenzioso è veramente fantastico, questa canzone è spettacolare. I video durante la performance sono sempre bellissimi.
Di negativo sottolinerei soltanto, la divisione dei biglietti, un sacco di gente che è rimasta fuori perché non aveva il biglietto e poi dentro c’era tantissimo spazio, le tantissime persone che erano lì solo per i Subsonica e si sono lamentate durante gli altri concerti, a mio avviso anche se non perfettamente nei miei gusti, assolutamente pregevoli. Infine sottolinerei anche il corso di perfetto stronzetto che è stato fatto fare a tutti i ragazzi della security, veramente pessimi. E forse avrei preferito un po’ più di spazio in alcuni momenti ai libri e alle citazioni che scorrevano sugli schermi.
Usciamo e ci dirigiamo al fiume. Io adoro le città con i fiumi, sono diverse dalle altre. A Milano c’è il Naviglio, che assomiglia di più ad una fogna che ad un fiume e l’atmosfera lungo i ponti del Po è veramente fantastica. Il concerto è finito verso le 3 e con il giro per la città siamo arrivati alle 5 di mattina. Ma non ho sonno. La città tra poco ci proporrà l’alba e io non voglio perdermela. Non ho freddo e decidiamo di stare in giro fino alle prime luci del mattino. Io e Pao. Un po’ come ai vecchi tempi ma neanche tanto. Alle 6.30 tocco il divano di casa di Pao e nel momento in cui mi tolgo una scarpa sono già morta di sonno e mi addormento all’istante. Mi sveglio che è ormai pomeriggio, saluto Pao con molto affetto e credo che tornerò a trovarlo perché sono stata veramente bene con lui.
Il treno arriva a Milano che è ormai sera tardi, giusto il tempo di raccontare tutto ai coinquilini che già ho voglia di dormire.
Ps: le foto non sono mie ma prese in giro per vari siti web.
E il cielo di Torino mi accoglie inaspettatamente domenica pomeriggio. Avevo rinunciato da tempo a questo concerto perché pensavo che il 24 dovevo lavorare e una volta scoperto che ero a casa era saltata fuori la storia dei biglietti ed era ormai troppo tardi per prenotarli.
Ma Pao, il mio ex ragazzo, quello che quando stavamo insieme non ha mai fatto quasi niente per me, quello che se ne strafregava di cosa piaceva a me, quello che non è mai venuto ad un concerto con me mi chiama domenica mattina e mi dice che ha un biglietto in più. Alle 3 sono già sul treno per andare a Torino.
Pao è stato molto gentile, mi ha dato tutte le indicazioni per arrivare a questo cavolo di palacoso dove si svolgeva il tutto. Io, ovviamente, ho sbagliato tram e sono finita a Porta Palazzo, in mezzo al mercato più rumoroso del mondo. Torno indietro e finalmente vedo Pao. Non c’è molta gente fuori e decidiamo di andare a mangiare. A casa sua che non è molto lontana da lì, secondo lui. Perché a me pare di aver fatto tantissima strada.
La casa di Pao non è male, incasinata dieci volte più della nostra. Nel momento in cui ho visto il delirio che c’era in cucina ho ringraziato di avere Paolo come coinquilino. Romperà i coglioni però almeno un minimo di ordine riusciamo a mantenerlo. Pao e i suoi tre coinquilini ordine non sanno neanche cosa voglia dire. Sono davvero strani questi tre tizi. Un misto tra un punk, un nerd e un hacker. Praticamente indefinibili. Ma meglio così. Loro al concerto ci vengono ma solo dopo mezzanotte perché prima devono dedicarsi ad altre cose di cui non capisco bene il senso. Mangiamo una pizza presa lì vicino e torniamo al PalaIsozaki.
Il titolo dell’evento è inspirato a “Jukebox all’idrogeno” di Ginsberg, uno tra i miei tanti autori preferiti. Tutti i concerti saranno associati a citazioni letterarie e ad autori vari. Non posso che essere contenta di partecipare ad un evento che almeno nella sua presentazione riunisce le mie due passioni, musica e letteratura.
Entriamo. Decidiamo di sederci in tribuna perché suoneranno tanti gruppi. Meglio sedersi per un po’ prima di dover stare in piedi per 6 ore. Il palco è veramente spettacolare e una volta che cominceranno a suonare si rivelerà in tutta la sua forza, giochi di luce meravigliosi.
Il concerto comincia alle 10 passate con più di un’ora di ritardo. I Perturbazione sono gli unici che conosco del primo pezzo di concerto. Loro non sono male ma la tipa che cantava prima e dopo di loro mi ha veramente ucciso. I Marlene Kuntz, vengono subito dopo e anche qui non è che mi sia divertita granchè. Bravi sono bravi, anzi bravissimi però li preferisco in altre occasioni. I Mau Mau risollevano un po’ l’atmosfera ma è solo con l’ingresso degli Africa Unite che il concerto comincia veramente a scaldarsi. Madaski è un grande e la preponderante presenza dell’elettronica mi sembra un’ottima scelta. Poi il concerto si ferma e vengono proiettati dei filmati con musicisti e scrittori che recitano varie parti di libri o canzoni. Veramente notevole. Alcuni contributi erano veramente al limite del surreale in quel contesto.
Per il concerto dei Linea 77 decidiamo di scendere nella pista ma abbiamo un biglietto che non ce lo permette e allora ci toccherà seguire il concerto dalla tribuna. Uno dei due cantanti tira di quegli urli che se li faccio io divento muta all’istante. Veramente bello il loro concerto. Avrei preferito altre loro canzoni e magari anche qualcosa in più, ma non importa è stato bello anche così. E con "66 diabolous in musica" entrano i Subsonica. Quella canzone spacca tutto il palazzetto, la gente, prima ferma, ora comincia a ballare e a saltare. Ed è impressionante vedere dall’alto il fiume di gente sotto di te che si muove tutta insieme. Mi chiedo sempre più spesso come facciano a sopportare sta botta enorme di adrenalina i musicisti che suonano con un pubblico così grande. Anche se il palazzetto non era pieno e sotto c'erano dei buchi enormi, dovuti al fatto che tanta gente non poteva accedere, la gente è parecchia.
Il concerto dei Subsonica non è il migliore che abbia visto. Ne ho visti di meglio. Certo che avendone visti parecchi uno un po’ meno in forma ci sta. Anche le canzoni non sono le mie preferite ma i ragazzi trascinano parecchio e stare fermi è veramente impossibile. E’ il loro primo concerto che faccio senza stare a stretto contatto con la gente. Praticamente sono vicino solo a Pao e balliamo da soli come dei pazzi, rischiando di cadere sulle sedie davanti ogni tre minuti. Vuoi per lo spazio ridotto, vuoi per l’alcol che abbiamo in corpo, accumulato nei concerti precedenti a quello degli Africa.
A metà del loro concerto si palesa, finalmente, Alessandro Baricco, cerco di fare una foto per il Vanza, suo grande fan, ma non credo sia venuta granchè. Legge Moby Dick. Uno dei momenti più belli della serata. La lettura è intervallata dalla musica e mi sembra che il tutto sia stato pensato alla perfezione al contrario di altri gruppi che non hanno interagito granchè con la parte letteraria dell’evento.
Il finale con Sole Silenzioso è veramente fantastico, questa canzone è spettacolare. I video durante la performance sono sempre bellissimi.
Di negativo sottolinerei soltanto, la divisione dei biglietti, un sacco di gente che è rimasta fuori perché non aveva il biglietto e poi dentro c’era tantissimo spazio, le tantissime persone che erano lì solo per i Subsonica e si sono lamentate durante gli altri concerti, a mio avviso anche se non perfettamente nei miei gusti, assolutamente pregevoli. Infine sottolinerei anche il corso di perfetto stronzetto che è stato fatto fare a tutti i ragazzi della security, veramente pessimi. E forse avrei preferito un po’ più di spazio in alcuni momenti ai libri e alle citazioni che scorrevano sugli schermi.
Usciamo e ci dirigiamo al fiume. Io adoro le città con i fiumi, sono diverse dalle altre. A Milano c’è il Naviglio, che assomiglia di più ad una fogna che ad un fiume e l’atmosfera lungo i ponti del Po è veramente fantastica. Il concerto è finito verso le 3 e con il giro per la città siamo arrivati alle 5 di mattina. Ma non ho sonno. La città tra poco ci proporrà l’alba e io non voglio perdermela. Non ho freddo e decidiamo di stare in giro fino alle prime luci del mattino. Io e Pao. Un po’ come ai vecchi tempi ma neanche tanto. Alle 6.30 tocco il divano di casa di Pao e nel momento in cui mi tolgo una scarpa sono già morta di sonno e mi addormento all’istante. Mi sveglio che è ormai pomeriggio, saluto Pao con molto affetto e credo che tornerò a trovarlo perché sono stata veramente bene con lui.
Il treno arriva a Milano che è ormai sera tardi, giusto il tempo di raccontare tutto ai coinquilini che già ho voglia di dormire.
Ps: le foto non sono mie ma prese in giro per vari siti web.
6 Comments:
i coinquilini di Pao sono veramente assurdi. Soprattutto Mattia.
Comunque figata sto concerto!
Peccato per Baricco. per il resto direi che mi dispiace solo non aver visto gli Africa e i Linea 77 che cantano insieme ai subsonica.
Da quello che hai scritto mi sa che Pao ha proprio lustrato per bene la sua faccia da cazzo che avrà contribuito a illuminare gran parte del palazzetto. Altro che idrogeno.
By Anonimo, at mar apr 25, 03:27:00 PM 2006
La testa di cazzo di Pao è la nuova fonte di energia alternativa per il futuro.
Le sorti del pianeta sono affidate al lustro che si darà quotidianamente.
Per non parlare di quando spolvera a dovere la sua faccia da culo o da sederino (giulia docet)
Ma Baricco fino alle 2 l'hanno tenuto sveglio? Ha anche una certa età! un pò di rispetto, insomma!
By Anonimo, at mar apr 25, 09:18:00 PM 2006
Grazie!!!!
Mi fa piacere...
io l'ho visto tramite alice.. e mi sono commossa troppe volte!
Posso fregarti qualche foto?
ciao ciao
toomuchhappiness.splinder.com
By Bene, at mar apr 25, 09:43:00 PM 2006
Le foto del concerto le puoi prendere ma non le ho fatte io.
E' che adesso non ritrovo neanche i siti da dove le ho prese, altrimenti ti avrei dato i link diretti.
però ne ho salvate un pò. Se vuoi lascia la mail che te le mando.
Ciao
By Anonimo, at mar apr 25, 09:52:00 PM 2006
ma quant'è bella sole silenzioso? mamma mia!!! che voglia di farmi un altro (l'ennesimo) concerto dei subsonica!!!
By Anonimo, at mar apr 25, 10:29:00 PM 2006
giulia
urge mail circa il turineis.
un abbraccio,
ti mando la mia recensione
via mail.
By Anonimo, at lun mag 01, 03:11:00 PM 2006
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