5coinquilini

martedì, gennaio 03, 2006

CAPODRAMMA

Non si fa in tempo a superare il Natale che già è capodanno.
Oddio che angoscia. Cosa fai a capodanno è la domanda del mese, è la domanda che rimbomba nella testa di tutti da inizio dicembre ma in questi ultimi giorni sembra un grido sempre più forte.
Tutti i nostri amichetti, che non sanno cosa fare, spingono insistentemente affinchè noi organizziamo una festa a casa nostra.
Ma nessuno sembra averne voglia. Sembra...
Così decido di accettare l'invito di Francesca, una mia vecchia amica, del periodo “prima di vivere in questa casa”. Non ci vediamo spesso ma la prospettiva di festeggiare insieme a qualcuno che non vede la mia biancheria stesa insieme alla sua mi piace parecchio. Va bene. Alle 8 mi passa a prendere. Siamo dirette ad una festa in montagna. Io non conosco nessuno e nemmeno lei tranne una ragazza. Io penso che queste cose si rivelano sempre le migliori, non conosci nessuno, ti presenti ad un sacco di persone che non sanno niente di te, parti da zero. Mi ripeto ma veramente uscire sempre con gente che sa tutto di te, che conosce tante cose quotidiane non è semrpe così bello.
Tutte le mie prospettive si riveleranno sbagliate.
La gente non è così simpatica, ognuno se ne sta per i cavoli suoi. Sono persone che si conoscono da una vita che abitano in questi paesini minuscoli e che sono tutti accoppiati tra loro, insomma non hanno nessuna voglia nè sentono l'esigenza di incontrare gente nuova. Una vera noia. Certo passo il tempo a parlare con Francesca, mentre mangiamo e anche bene, ma questa non era la mia idea di festa.
Io e la Fra progettiamo già il momento della fuga. OK. Mezzanotte. Tanti auguri a tutti. Buon anno. Ancora un'oretta e poi fuga dalla montagna innevata. Passerà anche più di un'oretta prima di riuscire a schiodarci dalla festicciola. E’ il momento di pagare per la cena. Avevamo detto 10 euro. Vero? E invece sono 20!!! 20????!!! Che cazzo 20 euro e non sono neanche ubriaca. Che spreco!
Ora che si fa? Sono solo le 2 e siamo praticamente disperse in una vecchissima 206 verde in mezzo ad un paesino di gente antipatica.
Calma. Ci armiamo del miglior spirito festaiolo e ci dirigiamo a Milano. Obiettivo: super festa in un locale in cui c’è un po’ di gente che conosciamo.
Però siamo praticamente senza soldi e allora ci fermiamo ad un bancomat ma non funziona. Il prossimo. Non funziona neanche quello. Che palle!
Vabbè dai passiamo a casa mia a prendere un po’ di soldi. Quando scendo dalla macchina noto subito un eccessivo numero di macchine intorno al nostro palazzo ma non mi preoccupo tanto. Entrata nel pianerottolo quello che era solo un lontano pensiero si rivela essere una schiacciante verità. C’è una festa a casa mia.
Corro per il soggiorno, cercando di evitare i vari corpi svenuti e quelli aggrovigliati e mi dirigo in camera mia. Prendo i soldi. Intanto Francesca è stata praticamente rapita da un tizio che vuole fare quello che tutti si sentono in dovere di fare a capodanno.
La libero e scappiamo. Non voglio pensare a quello che troverò quando tornerò a casa, voglio solo cercare di recuperare il divertimento che ho perso in quella montagna.
Arrivo al locale ed entriamo. Ritroviamo i nostri amici e sto con loro fino alle 6. Si balla, si beve ma per fortuna niente trenino.
È arrivato il momento di tornare a casa, Francesca mi riaccompagna ma io non ho tanto il coraggio di entrare. Ho un po’ paura di quello che posso trovare in casa. E infatti c’è un macello allucinante. Per fortuna i corpi aggrovigliati non ci sono più ma ci sono ancora quelli svenuti per tutta la casa e gente ubriaca ancora in giro e il bagno che è ridotto uno schifo e Paolo che grida con tutti e Vanza che scappa e io che quasi mi metto a piangere e vedo due tizi nudi nel mio letto.
Oddio ho un sonno assurdo e voglio solo dormire.
Basta me ne vado. Si ma il problema è: dove? I nostri vicini Marek e Ethienne stanno tornando a casa quando mi vedono in lacrime sul pianerottolo e con un tono gentilissimo mi invitano a dormire a casa loro.
Così ho dormito sul loro divano e quando alle 3 sono tornata a casa il casino un po’ era scomparso e qualche cosa era stata pulita.
Non so se dovrei incazzarmi, perché in fondo era capodanno e una festa ci stava tutta ma sono troppo stanca per farlo, anche se qualche urlo l’ho tirato. Non come quelli isterici di Paolo.
Vabbè dai siamo buoni e buon anno a tutti.